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Esteri

L’Iran si schiera con l’Armenia in una scottante questione nel Caucaso

L’Iran si schiera a fianco dell’Armenia nella questione del controllo delle vie di comunicazione fra Azerbaigian e Nakhijevan, che passano attraverso l’Armenia. Una curiosa alleanza fra partner improbabili.

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Nel Caucaso, ai confini fra Europa e Asia, si stanno creando degli equilibri politici molto particolari, che forse non sarebbero possibili in altre parti del mondo.

Iniziarmo ricordando che presto si incontrerà il “Gruppo 3+3”, un’organizzazione di discussione e cooperazione dei paesi dell’area che comprende Armenia, Azerbaigian, Turchia, Iran e Russia. Il nome richiama il fatto che sono compresi tre stati del Caucaso meridionale, Armenia, Georgia e Azerbaigian, e tre paesi confinanti di peso. In realtà dovrebbe chiamarsi 2+3, perché la Georgia ha rinunciato a prendervi parte per problemi nei rapporti con la Russia.

All’interno di questo consesso, voluto dalla Turchia per regolare i problemi della regione, avviene però che l’Iran prenda sempre più spesso una posizione filo Armena. Il che è molto eccentrico, non solo perché l’Armenia è un paese cristiano, e l’Iran un paese islamico, ma anche perché lk’Armenia sta prendendo una posizione sempre più filo occidentale, mentre l’Iran è il nemico giurato di Washington nell’area Medio Orientale.

Questo si rivela in molte posizioni di Teheran: ad esempio il loro ambasciatore iraniano in Armenia ha ribadito la posizione dell’Iran secondo cui la strada che collega l’Azerbaigian al Nakhijevan, enclave azera in Armenia,  non può essere controllata da altri Paesi se non l’Armenia stessa. 

Armenia e Azerbaigian e il problema della strada fra Azerbaijan e l’enclave del Nakhijevan (a sinistra)

Qualsiasi controllo dovrebbe essere effettuato nell’ambito della sovranità dell’Armenia, ha detto l’Ambasciatore. “Non siamo favorevoli al fatto che altri Paesi vengano qui e cerchino di stabilire qualsiasi tipo di sicurezza e di controllo”, ha osservato. Al contrario Turchia e Azerbaigian cercano da sempre di “Internazionalizzare” la strada, togliendola così al controllo dell’Armenia.

Inoltre un collaboratore del Ministro degli Esteri iraniano e direttore generale degli affari dell’Eurasia ha espresso il sostegno di Teheran alla pace e alla stabilità regionale e ha ribadito la sua opposizione a qualsiasi cambiamento dei confini riconosciuti a livello internazionale e dello status quo geopolitico, riferisce IRNA. Altro elemento che va a favore delle posizioni armene nell’area.

Quindi, mentre orami il trattato di pace fra Yerevan e Baku sembra concluso all’80%, il Caucaso diventa un laboratorio politico molto particolare. Chissà che, finalmente, questo esperimento permetta lo svilupparsi di una maggiore distensione in Medio Oriente, una volta finite le lotte in Israele.


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