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L’India cerca di sostituire la Russia come vettore orbitale commerciale per l’Occidente

La Russia, dopo la guerra con l’Ucraina, ha perso la clientela spaziale occidentale. L’India che sta sviluppando il proprio settore aerospaziale , sta cercando di sostituirla.

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Lancio spaziale

Per decenni, Mosca è stata al fianco degli Stati Uniti come forza dominante nell’esplorazione spaziale e nei lanci di satelliti. I vettori russi erano affidabili e convenienti economicamente. Le dinamiche sono cambiate quando i paesi europei, che da tempo si affidavano alle navicelle Soyuz della Russia per le loro esigenze di lancio di satelliti, hanno iniziato a prendere le distanze dopo l’invasione dell’Ucraina.

Dati statunitenssi stanno mettendo in luce questo andamento negativo per Mosca. Nel 2021, la Russia ha effettuato 35 lanci di satelliti per la Gran Bretagna e altri Paesi. Tuttavia, sulla scia delle tensioni geopolitiche, questo numero è crollato drasticamente a soli 2 lanci nel 2022, per poi risalire modestamente a 3 nell’anno successivo. L’andamento complessivo è anche più preoccupante

Inoltre, Mosca è alle prese con difficoltà finanziarie, come dimostra il significativo calo delle entrate dell’ente spaziale statale russo, Roscosmos, passate da 32,3 miliardi di rubli (113,7 milioni di dollari) nel 2018 a soli 10,5 miliardi di rubli nel 2021.

L’agenzia spaziale sembra scivolare sempre di più in un pantano finanziario, aggravato dalla diminuzione della domanda per i suoi servizi di lancio di satelliti – una fonte essenziale di guadagni in valuta estera – a causa delle ripercussioni dell’invasione dell’Ucraina.

Il mese scorso Yury Borisov, l’amministratore delegato della società spaziale statale russa Roscosmos, ha ammesso apertamente: “Roscosmos ha perso gran parte dei suoi ricavi da esportazione. Su tutti i contratti fissi per un valore di 230 miliardi di rubli, i cosiddetti paesi non amici ne hanno venduti 180 miliardi, ovvero vendite di motori e servizi di lancio. In sostanza, abbiamo perso 180 miliardi di rubli di ricavi da esportazione”.

Inoltre, è stato riferito che, dato che le sanzioni occidentali continuano a colpire la Russia, Roscosmos, l’agenzia spaziale russa, intende vendere beni per un valore di oltre 11,4 miliardi di rubli (124 milioni di dollari).

Nell’anno in corso, l’agenzia spaziale russa prevede di vendere i suoi beni “non core”, per un totale di oltre 150 oggetti. Questi includono immobili, ex sanatori, terreni e centri ricreativi. Il problema è che la crisi nei rapporti con i paesi occidentali non sembra di prossima risoluzione, per cui i potenziali clienti non torneranno presto.

La battuta d’arresto della Russia diventa un’opportunità per l’India

Mentre la Russia è alle prese con perdite significative nelle sue imprese spaziali, altre nazioni sono pronte a riempire il vuoto. Oltre agli Stati Uniti, dove SpaceX, il progetto del miliardario Elon Musk, sta rafforzando il dominio americano nello spazio, anche l’India sta assumendo un ruolo centrale nell’industria spaziale globale.

L’emergere dell’India come attore chiave è sottolineato da dati recenti che indicano una notevole impennata dei lanci di satelliti per clienti stranieri. Solo nel 2023, l’India ha lanciato 46 satelliti per clienti internazionali, triplicando le cifre registrate nel 2021.

Un vantaggio fondamentale dell’India è la sua posizione geopolitica. Con il ruolo di concorrente della Russia fortemente limitato dal conflitto in Ucraina, sono sorte opportunità per le entità indiane.

Ad esempio, OneWeb, una startup satellitare britannica, si è rivolta all’ISRO indiano dopo che la Russia ha sequestrato 36 dei suoi veicoli spaziali nel settembre 2022. Date le considerazioni geopolitiche, il governo statunitense sarebbe più propenso a dare il via libera al lancio di tecnologia di livello militare attraverso l’India piuttosto che la Cina.

Lo slancio dell’India nel settore spaziale ha preso piede nel giugno 2020, quando il Primo Ministro indiano Narendra Modi ha annunciato uno sforzo concertato per aprire l’industria a diverse imprese private, promuovendo una rete di aziende guidate da ricerche originali e talenti locali.

La decisione di aprire il settore agli operatori privati ha dato il via alla nascita di 100 start-up del settore deep-tech. Inoltre, il recente annuncio di investimenti esteri diretti al 100% nel settore spaziale indiano ha ulteriormente galvanizzato la sua traiettoria di crescita. Comunque già ufficialmente l’India possiede una pluralità di vettori in grado di soddisfare le necessità di più clienti:

Con la Russia coinvolta nel conflitto in Ucraina, si prevede che i servizi di lancio di satelliti saranno il segmento in più rapida crescita dell’economia spaziale indiana, seguito a ruota dalla produzione di satelliti.

L’economia spaziale indiana ha un valore di circa 8,4 miliardi di dollari e detiene una quota del 2% dell’economia spaziale globale. Le proiezioni, tuttavia, indicano che entro il 2033 potrebbe raggiungere i 44 miliardi di dollari, con una quota pari all’8% della quota globale. Entro il 2040, si prevede che si evolverà in un’industria da mille miliardi di dollari.

Il 28 febbraio, il Primo Ministro Narendra Modi ha gettato le fondamenta del secondo spazioporto indiano a Kulasekharapatnam, una città nel distretto di Thoothukudi, nel Tamil Nadu.

Lo spazioporto dovrebbe servire come piattaforma di lancio per i satelliti più piccoli e dovrebbe ospitare 24 lanci all’anno.

Dotato di strutture di lancio mobili, è destinato a svolgere un ruolo fondamentale nell’accogliere la crescente frequenza di lancio sia dell’ISRO che della nascente industria spaziale privata nei prossimi anni, come ha dichiarato il presidente dell’ISRO S Somanath.


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