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L’export russo di prodotti petroliferi ai massimi. E le sanzioni?

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Petroliera russa

Un’impennata nelle esportazioni di olio combustibile ha spinto le spedizioni di prodotti petroliferi raffinati della Russia nelle quattro settimane fino al 31 dicembre al livello più alto degli ultimi otto mesi, secondo i dati di Vortexa elaborati da Bloomberg venerdì.

Secondo i dati, le esportazioni di prodotti petroliferi russi hanno raggiunto una media di quasi 2,7 milioni di barili al giorno (bpd) nelle quattro settimane fino al 31 dicembre, con un aumento del 6% rispetto alla media delle quattro settimane fino al 24 dicembre.
Nella settimana al 24 dicembre, la media delle quattro settimane di esportazioni di combustibili dalla Russia si è attestata a circa 2,6 milioni di bpd, con un aumento di circa 157.000 bpd rispetto alla media delle quattro settimane al 17 dicembre e il livello più alto da oltre sette mesi.

Le esportazioni russe di diesel e gasolio hanno raggiunto una media di circa 1,17 milioni di bpd per il mese di dicembre, il livello mensile di esportazioni più alto del 2023, in quanto Mosca ha alleggerito le restrizioni sulle esportazioni di diesel e i carichi dai porti del Mar Nero sono ripresi dopo alcuni ritardi dovuti alle tempeste di novembre.

La Russia ha imposto un divieto temporaneo alle spedizioni di gasolio tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre e un divieto di quasi due mesi alle esportazioni di benzina tra la fine di settembre e la metà di novembre. La Russia ha motivato i divieti con la necessità di stabilizzare i prezzi dei carburanti nazionali tra l’impennata dei prezzi del greggio e la debolezza del rublo russo.

L’ultimo balzo delle esportazioni di carburante e le continue forti spedizioni di greggio osservate confondono ulteriormente le stime sull’offerta di petrolio russo e sull’adesione di Mosca ai tagli alle esportazioni promessi.
La Russia ha promesso di ridurre le sue esportazioni di petrolio di 300.000 bpd fino alla fine del 2023, secondo gli accordi OPEC+, ma per ora ha aumentato.

All’ultima riunione dell’OPEC+, tenutasi a fine novembre, la Russia ha dichiarato che avrebbe approfondito il taglio delle esportazioni fino a 500.000 bpd nel primo trimestre del 2024, con i mesi di maggio e giugno 2023 come livelli di esportazione di riferimento per il taglio. Il taglio di questo trimestre consisterà in una riduzione delle esportazioni di 300.000 bpd di greggio e 200.000 bpd di prodotti raffinati.

Intanto aspettiamo che le sanzioni occidentali abbiano il successo che gli USA e i suoi alleati si attendano possano avere. Per ora non stanno assolutamente funionando e la Russia esporta i propri prodotti petroliferi con uno sconto, ma neppure eccessivo, e comunque risultano convenienti.


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