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L’euro non esiste: parola di Galbraith/Guarino (2014)

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Volentieri pubblico una prefazione di un libro di Guarino, scritta da Galbraith, che offre su un piatto d’argento l’argomento giuridico e internazionale per abrogare, o per lo meno picconare, l’euro. Tale argomento, quello del Patto di Stabilità e Crescita, va sostenuto e ampliato con il metodo illegale di adozione del MES – assenza di CIG, trattato intergovernativo, incompatibilità con i Trattati UE, conflitto di interessi dei Ministri e DG Tesoro. inutilità e raddoppio rispetto alla BCE, esautoramento persino del ruolo della Commissione, assenza di parità tra gli Stati aderenti ecc – e l’altrettanto frettolosa nonché fraudolenta adozione dell’Unione bancaria con tanto di creazione dell’ennesima Agenzia senza consultazione dei parlamenti sovrani.
Nforcheri 20/12/2019

8/7/2014 https://www.consulpress.eu/leuro-non-esiste/

Di James Galbraith, in prefazione al Saggio di verità sull’Unione e sull’euro (2014), di Giuseppe Guarino, 8 Luglio 2014

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Il Professor Giuseppe Guarino, eminente accademico giuridico, ha scritto un piccolo libro sorprendente. Il suo argomento, in poche parole, è che l’eurozona viola le normative europee. Esiste attualmente fuori dal contesto costituzionale dei trattati europei. Una situazione risultante da una frode fondamentale.

Una dichiarazione sorprendente. La prova risiede nell’Atto unico europeo e nel Trattato di Maastricht, che definiva gli obiettivi dell’Unione, da far perseguire ai  governi nazionali: “uno sviluppo armonioso ed equilibrato delle attività economiche nell’insieme della Comunità, una crescita sostenibile, non inflazionistica e che rispetti l’ambiente, un elevato grado di convergenza dei risultati economici, un elevato livello di occupazione e di protezione sociale, il miglioramento del tenore e della qualità della vita, la coesione economica e sociale e la solidarietà tra gli Stati membri.”

Ma l’attuale corso dell’eurozona non è mai stato determinato da questi provvedimenti, in cambio è stato deciso dal Regolamento europeo 1466/97, promulgato il 7 luglio 1997, che richiede:

“l’obiettivo a medio termine consistente nel raggiungimento di un saldo del bilancio vicino al pareggio o positivo o di avanzo e  il percorso di avvicinamento a tale obiettivo nonché l’andamento previsto del rapporto debito pubblico/PIL”.

Il regolamento 1466/97 priva ogni governo dell’eurozona del diritto, a supporre che esso sia mai stato garantito dal Trattato di Maastricht, di esercitare il potere sovrano di determinare la sua politica economica. Il risultato? Due decenni di depressione senza nessuna uscita dal tunnel in vista.

Le origini del regolamento sono oscure. Il timing suggerisce che tale oscurità potrebbe non essere stata accidentale. Quindi il primo compito sarebbe per l’autorità competente, come ad esempio in principio dovrebbe esserlo il Parlamento europeo, di indagare imparzialmente e in profondità questi fatti.

E la domanda sorge spontanea: cosa fare con un atto illegale? I Trattati sono la Costituzione dell’Europa. Un’attuazione in violazione della Costituzione è nulla d’ufficio. L’euro, istituito sotto false premesse, è esso stesso una falsa entità. Non è la moneta descritta dai Trattati, ne consegue che adeguare l’euro sarebbe oggi riaffermare, e non violare, i Trattati dell’Unione europea !

L’appello del prof Guarino è quindi quello di reinserire l’euro, da parte degli Stati sovrani, sotto gli aupici dei termini generosi e umani dei Trattati, ripudiando il golpe del 1997 e rivendicando i loro diritti democratici nell’ambito economico. Che l’Italia, la Spagna, la Grecia e il Portogallo prendano la guida in questa materia, raggiunti in tempo debito dalla Francia.

E’ una proposta sorprendente ma reca con sé un’aria di necessità, sostenuta da un argomento di una serie di verità ineluttabili.


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