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L’Euro è ormai alla parità sul Dollaro. Venti anni di storia sprecati per rincorrere utopie europeiste

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Ormai ce l’ha fatta: l’euro è praticamente tornato alla parità con il Dollaro. Dopo venti anni di illusioni e di inseguimento di utopie di “Austerità” e di “Stostnibilità” la rivelazione che il sistema industriale europeo non era che una fragile chimera germanofila alimentata da gas e petrolio a basso costo russi è davanti a tutti. Come succede in ogni economia il crollo del sistema produttivo, o delle illusioni che lo alimentavano, si porta dietro la moneta. L'”Eurone”; la valuta che “Doveva proteggerci” crolla e torna ai valori di venti anni fa, (grafico Tradingeconomics)

Il tutto spinto anche da un Dollaro USA particolarmente forte, anche perché, al contrario nostro, e nonostante tutti i piani strambi dell’amministrazione Biden, gli USA hanno ancora un complesso industriale e militare basato su una forte produzione energetica nazionale.  Quindi, in questo momento di crisi, sono rimasti un’ancora di solidità. Eccovi il Dollar index, l’indice che misura il dollaro nei confronti di un paniere di valute:

La crisi energetica impatta sull’Euro perché, senza produzione industriale, o con una produzione non competitiva e spiazzata a causa dei costi energetici, veiena diminuire il saldo commerciale e quindi delle partite correnti dell’Euro zona, per cui la valuta, per rendere ancora competitive le esportazioni, deve svalutare. La rivincita dell’economia reale su quella finanziaria, quella degli spread, del debito brutto e cattivo, della BCE che non sa cosa fare. Perché senza un forte sistema industriale e senza fattori produttivi (forza lavoro adeguata, materie prime, energia tecnologia etc) la valuta, che è un mero oggetto di scambio, non vale di per se niente. Invece abbiamo sprecato venti anni senza investimenti pubblici e privati, senza diversificazione delle fonti energetiche, senza vera crescita culturale e tecnologica, senza una vera università  e scuola, occupandoci di simpatiche amenità dal “Viaggiare sostenibile”, al “Gender”, al “Europa guida etica”, al politically correct in tutte le sue forme. Ora la realtà è passata a presentare il conto e sarà molto lungo e salatissimo, probabilmente da estinzione.

 


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