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Le Filippine svilupperanno le proprie basi nel Mar Cinese Meridionali, opposte alla Cina

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Le Filippine svilupperanno le isole nel Mar Cinese Meridionale che considerano parte del proprio territorio per renderle più abitabili per le truppe, ha dichiarato lunedì il capo militare di Manila Romeo Brawner.

I piani arrivano nel momento in cui si acuiscono le tensioni tra le Filippine e la Cina, che rivendicano entrambe il territorio nel Mar Cinese Meridionale e si sono scambiate accuse di comportamenti aggressivi in questa strategica via d’acqua.

Oltre al Second Thomas Shoal, conosciuto localmente come Ayungin, le Filippine occupano altri otto punti nel Mar Cinese Meridionale e li considerano parte della loro zona economica esclusiva. Ecco l’area in questione:

“Vorremmo migliorare tutte e nove, soprattutto le isole che stiamo occupando”, ha detto Brawner dopo aver partecipato a una conferenza di comando guidata dal presidente filippino Ferdinand Marcos Jr. presso il quartier generale militare.

Tra queste c’è l’isola di Thitu, la più grande e la più importante dal punto di vista strategico nel Mar Cinese Meridionale. Conosciuta localmente come Pag-asa, Thitu si trova a circa 300 miglia (480 km) a ovest della provincia filippina di Palawan.

Thitu Island

L’esercito vuole portare un impianto di desalinizzazione per le truppe che vivono a bordo di una nave da guerra che le Filippine hanno deliberatamente incagliato sulla Second Thomas Shoal nel 1999 per affermare la propria sovranità. Quindi quello che, per ora, è un’istallazione provvisoria e difficile da proteggere, dato che deve essere rifornita continualmente, diventerebbe una struttura più indipendente e stabile.

La Sierra Madre, nave filippina da sbarco che ospita alcuni soldati sul Second Thomas Shoal

Oltre alle Filippine, Brunei, Cina, Malesia, Taiwan e Vietnam hanno rivendicazioni di sovranità in competizione tra loro nel Mar Cinese Meridionale, un canale di trasporto per merci che supera i 3.000 miliardi di dollari all’anno.

Tra i piani di ammodernamento delle forze armate c’è anche l’acquisizione di un maggior numero di navi, radar e velivoli, dato che le Filippine stanno spostando la loro attenzione sulla difesa territoriale da quella interna, ha dichiarato Brawner.

Nel frattempo la Cina ha sviluppato nel Mar Cinese Meridionale diverse isole artificiali, dotate di porti e di piste di atterraggio, per confermare il proprio controllo e la sovranità nell’area.

Più volte Cina e filippine sono arrivate nell’area al limite dello scontro armato. A dicembre ben 135 pescherecci cinesi hanno circondato il Second Thomas Shoal, suscitando un’irata reazione filippina.


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