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Le crisi internazionali portano ad un record di vendite, e prezzi, delle munizioni 5,56 mm negli USA

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Mentre la guerra tra Israele e Hamas fa temere la terza guerra mondiale, che unificherebbe tutti i conflitti in atto dall’Ucraina al Medio Oriente, gli americani rispettosi della legge stanno guardando il caos globale sui loro smartphone o smart TV e sono giunti a una conclusione molto dura: è il momento di comprare munizioni in preda al panico (proprio come durante la Covid).

I nuovi dati del sito web di monitoraggio delle munizioni Ammo Prices Now mostrano che le munizioni calibro 5,56×45mm NATO quotate online da marche popolari sono aumentate del 39% nell’ultima settimana, passando da 0,36 per proiettile il 14 ottobre a 0,50 per proiettile la scorsa domenica. Si tratta delle munizioni più utilizzate da armi molto diffuse come  l’AR-15, (La versione civile del M16) e da fucili di marchi come Jeckler & Koch, Beretta, Sig Sauer e Zastava.


L’impennata dei prezzi è significativamente maggiore di quella registrata all’inizio del 2022, quando la Russia ha invaso l’Ucraina. Inoltre, il 223 Remington è salito del 42% la scorsa settimana.

Oltre alla guerra tra Israele e Hamas che minaccia di trasformarsi in un conflitto regionale, gli americani guardano anche alla guerra in Ucraina e all’implosione delle città statunitensi governate da progressisti radicali a cui non importa nulla della legge e dell’ordine. Tutti questi sviluppi stanno alimentando un’altra corsa alle munizioni.

Ricordate cosa ha detto Elon Musk su X la scorsa settimana: “Per quanto tragiche siano le sparatorie di massa, i cittadini armati sono essenziali per la difesa della democrazia”. Questo a pochi giorni dall’ultimo tragedia nel Maine, dove un addestratore della Guardia Nazionale, con problemi di sanità mentale, ha ucciso 18 persone, e, mentre vi scrivo, è ancora a piede livero.

Ci sono dei limiti alla presenza delle forze dell’ordine ovunque.


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