Attualità
L’Austria abolisce la vaccinazione obbligatoria Covid: “Le condizioni sono cambiate”
L’Austria è stato il primo Paese dell’Unione Europea a introdurre la vaccinazione obbligatoria contro il Covid-19, fra proteste e polemiche e con un’applicazione in realtà mai effettiva. Giovedì, oggi, il governo di Vienna dice addio a questa misura. Ora ci sono “altre condizioni” rispetto allo scorso novembre e la vaccinazione obbligatoria, che all’epoca era stata decisa a larga maggioranza, “ha creato profonde spaccature nella società”, come affermato giovedì il ministro della Salute Johannes Rauch. Quindi fine dell’obbligo.
Tra la fine dell’estate e l’autunno 2021, il governo di Vienna reagiì con una certa lentezza al covid, nonostante la diffusione della variante Delta. Poi una escalation di misure drastiche e poco efficaci: ad esempio il cosiddetto “lockdown della cotoletta” per i non vaccinati cioè il divieto di recarsi nei ristoranti per i non vaccinati, poi un lockdown completo per i non vaccinati, poi un lockdown per tutti. Come compensazione per l’ultimo passaggio, una conferenza di governo e capi statali in Tirolo decise di introdurre la vaccinazione generale. Questo aveva lo scopo di placare i cittadini vaccinati, ai quali era stato effettivamente promesso che non avrebbero adottato misure più drastiche. La decisione di rendere obbligatorie le vaccinazioni ha attirato molta attenzione in tutta Europa, con l’Austria vista da alcuni come un pioniere, ma anche innumerevoli proteste anche clamorose.
La legge, entrata in vigore nel febbraio 2022 e che doveva applicarsi fino alla fine del 2024, non è mai stata applicata. Le delicate multe previste per chi rifiuta la vaccinazione (fino a 1800 euro l’anno in casi di recidiva) non sono mai state inflitte. Prima c’è stato un periodo di transizione, poi l’esecuzione è stata sospesa e infine l’intera legge è stata accantonata. Una commissione vaccinale composta da medici e avvocati è giunta alla conclusione che la proporzionalità attualmente non sarebbe stata data, anche se, purtroppo, è rimasta aperta la pagina a una eventuale futura “Focalizzazione” nell’autunno. Insomma, recedere dagli errori è complesso.
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