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L’Armenia pronta a cedere i villaggi contesi per avere la pace, e non una guerra che non potrebbe sostenere

Il Presidente armeno si dice disponibile a cedere quattro villaggi coontesi all’Azerbaigian, pur di evitare una guerra che, purtroppo, non sembra ancora completamente esclusa

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Provincia di Tavush, Monastero di Haghartsin
Provincia di Tavush, Monastero di Haghartsin

Il Primo Ministro dell’Armenia Nikol Pashinyan ha detto che il suo Paese potrebbe affrontare una guerra con il vicino Azerbaigian se non scenderà a compromessi e non restituirà quattro villaggi azeri che detiene dall’inizio degli anni Novanta.

Nel video pubblicato martedì, Pashinyan parlava durante un incontro con i residenti della regione Tavush, nel nord dell’Armenia, vicino a una serie di villaggi azeri abbandonati che l’Armenia controlla dall’inizio degli anni ’90. Cercava di convincere gli abitanti dell’area della necessità di restituirli per impedire una guerra che, in questo momento, senza l’appoggio militare diretto russo, l’Armenia avrebbe già perso.

Ecco dove si trova la regione di Tavush:

Armenia, regione di Tavush

I quattro villaggi, disabitati da oltre 30 anni, hanno un valore strategico per l’Armenia, poiché si trovano a cavallo della strada principale tra Yerevan e il confine georgiano.

L’Azerbaigian ha affermato che la restituzione delle sue terre, che comprendono anche diverse piccole enclavi interamente circondate dal territorio armeno, è una condizione necessaria per un accordo di pace che ponga fine a tre decenni di conflitto sulla regione del Nagorno-Karabakh, che le forze dell’Azerbaigian hanno ripreso lo scorso settembre.

Pashinyan ha detto alla gente del posto lunedì, nella clip video diffusa dal suo governo, che il mancato compromesso sui villaggi potrebbe portare alla guerra con l’Azerbaigian “entro la fine della settimana”, ha riferito l’agenzia di stampa statale russa TASS.

“Ora possiamo andarcene da qui, andiamo a dire [all’Azerbaigian] che no, non faremo nulla. Questo significa che alla fine della settimana inizierà una guerra”, ha dichiarato l’autore citato dalla TASS.

L’Armenia ha subito una grave sconfitta a settembre, quando le forze dell’Azerbaigian hanno ripreso il Nagorno-Karabakh con un’offensiva lampo, spingendo quasi tutti i circa 100.000 armeni della regione a fuggire in Armenia.

Sebbene il Nagorno-Karabakh sia riconosciuto a livello internazionale come territorio azero, l’etnia armena della regione gode di un’indipendenza de facto dall’Azerbaigian dalla guerra dei primi anni Novanta.

Trattato di pace

L’Azerbaigian e l’Armenia hanno dichiarato di voler firmare un trattato di pace formale, ma i colloqui si sono impantanati in questioni che includono la demarcazione del loro confine condiviso di 1.000 km, che rimane chiuso e pesantemente militarizzato.

Nelle ultime settimane Pashinyan ha segnalato di essere disposto a restituire i terreni azeri controllati dall’Armenia e ha suggerito di deviare la rete stradale armena per evitare il territorio azero, pur di concludere una pace vera fra i due paesi.  Il problema però rischia di essere la pubblica opinione armena che ptrebbe intendere la cessione dei territori come una resa all’Azerbaigian

L’Azerbaigian, a maggioranza musulmana, continua a controllare aree riconosciute a livello internazionale come parte dell’Armenia a maggioranza cristiana.

Il Presidente dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev, ha detto domenica che il suo Paese è “più vicino che mai” alla pace con l’ArmeIl nia, nelle osservazioni fatte dopo aver avuto colloqui con il Segretario Generale della NATO, Jens Stoltenberg, a Baku.

Stoltenberg ha avuto colloqui martedì con Pashinyan in Armenia, che è nominalmente un alleato della Russia, anche se le sue relazioni con Mosca si sono deteriorate negli ultimi mesi a causa di ciò che l’Armenia afferma essere la mancata protezione della Russia dall’Azerbaigian.

Di conseguenza, l’Armenia ha orientato la sua politica estera verso l’Occidente,  e ha congelato il trattato militare CSI con la Russia .

Parlando ad una conferenza stampa a Yerevan con Pashinyan, Stoltenberg ha accolto con favore quella che ha definito la solidarietà dell’Armenia con l’Ucraina.

Commentando la visita di Stoltenberg, il Cremlino ha detto che è improbabile che gli sforzi del blocco per espandersi in quel Paese contribuiscano a portare stabilità.

In una dichiarazione pubblicata martedì sull’applicazione di messaggistica Telegram, la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha suggerito che i legami sempre più stretti dell’Armenia con l’Occidente sono il motivo per cui deve fare concessioni all’Azerbaigian. In realtà proprio il mancato appoggio russo è stato alla base della perdita del Nagorno Karabakh.


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