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L’Arabia abbassa i prezzi del petrolio per l’Estremo Oriente: la concorrenza inizia a farsi sentire

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L’Arabia Saudita, il principale esportatore di greggio al mondo, dovrebbe ridurre il prezzo del suo prodotto di punta per l’Asia per il mese di ottobre, a causa della scarsa domanda di carburante e dell’aumento della concorrenza del greggio proveniente da altre regioni, secondo quanto emerso lunedì da un sondaggio della Reuters condotto tra i raffinatori.

L’Arabia Saudita, che stabilisce l’andamento dei prezzi per la maggior parte degli esportatori di petrolio del Medio Oriente, di solito annuncia i prezzi per il mese successivo intorno al 5 di ogni mese e, come politica, non commenta i movimenti dei prezzi. Il Regno di solito stabilisce i prezzi ufficiali di vendita (OSP) per il mese successivo dopo la riunione mensile dell’OPEC+. La prossima riunione del gruppo è prevista per il 5 settembre.

Il petrolio saudita destinato all’Asia per il mese di settembre è stato fissato a un premio record rispetto al benchmark di Dubai/Oman, in quanto il Regno ha aumentato il prezzo del suo prodotto di punta, l’Arab Light, di 0,50 dollari al barile, portandolo a un livello record di 9,80 dollari al barile rispetto a Oman/Dubai.

Secondo cinque fonti di raffinazione interpellate lunedì dalla Reuters, l’Arabia Saudita potrebbe ridurre i prezzi dell’Arab Light per il suo mercato chiave in Asia di una media di 4,50 dollari al barile per i carichi di ottobre. I raffinatori si aspettano che il prezzo di ottobre dell’Arab Light sia compreso tra 3,85 e 6,30 dollari al barile rispetto all’Oman/Dubai.

Le aspettative di premi molto più bassi rispetto ai benchmark mediorientali sono dovute a due motivi: Il primo è il timore che la domanda non sia forte a causa del rallentamento dell’economia. L’altro è la riduzione dello spread tra i carichi legati a Dubai e quelli legati al Brent, che ha frenato la domanda di carichi legati al benchmark di Dubai, a partire dal quale i greggi mediorientali sono prezzati per i carichi diretti in Asia.

Inoltre, la domanda di greggi più economici provenienti dall’Africa occidentale e dagli Stati Uniti potrebbe aver attenuato la percezione di ristrettezza del mercato asiatico del greggio, ha dichiarato a Reuters una fonte di raffinazione.

Un’altra fonte ha affermato che parte del greggio saudita originariamente inviato a ovest sta ora tornando in Asia a causa della scarsa domanda europea.

 


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