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La Svizzera rinuncia alla campagna per l’iniezione Booster. Niente “Fase 2”

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Mentre l’Italia si incarta in obblighi senza fine spingere la gente a vaccinarsi, la Svizzera prende la strada perfettamente opposta e decide di cessare la propria campagna per l’iniezione booster. Lo annuncia ufficialmente la RSI, Radio Televisione Svizzera, che  viene a dire :

Non ci sarà nessuna “fase 2” nella campagna svizzera per convincere la popolazione a fare la dose di richiamo di vaccino contro il Covid-19: è quanto ha ammesso l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), citando come motivo la rapida diffusione della variante Omicron, molto più contagiosa ma a quanto sembra meno virulenta.

La prima fase della campagna, iniziata lo scorso 19 gennaio, terminerà alla fine di questa settimana: in sostanza si trattava di un video esplicativo sul sito e in parte sui social media, per promuovere il cosiddetto “booster”.

La seconda fase di questa campagna, prevista all’inizio, è stata invece “prematuramente seppellita”, scrive giovedì il Blick sul suo portale. “A causa di Omicron e della sua diffusione molto rapida, siamo stati costretti a fare degli aggiustamenti in un tempo ancora più breve e in modo più flessibile”, si giustifica l’UFSP, confermando la notizia all’agenzia Keystone-ATS.

La questione è molto semplice: la vaccinazione non  è più efficace contro la variante Omicron, la variante è ormai quella più diffusa, per fortuna i suoi effetti sono molto più leggeri e ai danni delle vie aeree superiori, per cui è inutile insistere, meglio fermarsi.

In Svizzera non c’è mai stato un vero obbligo vaccinale, ma un pass per accedere ai locali pubblici. Questa settimana il Consiglio Federale ha cancellato l’obbligo di telelavoro e buona parte delle misure di lockdown legate al pass vaccinale che, comunque, al contrario di quanto accade in Italia, non è mai stato necessario per lavorare.

 


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