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La Svezia raddoppia sull’energia nucleare con un voto parlamentare

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Il Parlamento svedese ha approvato una nuova legge sull’energia che apre la strada alla costruzione di ulteriori reattori nucleari oltre ai 10 originariamente approvati per aumentare la sicurezza energetica e ridurre le emissioni di carbonio, riferisce Reuters. L’attuale flotta svedese di sei reattori nucleari è tutto ciò che rimane dei 12 reattori dopo un referendum del 1980 che si impegnava ad abbandonare completamente l’energia nucleare.

Una dichiarazione parlamentare afferma che i reattori nucleari aggiuntivi sono una risposta alla “prevista maggiore domanda di elettricità in combinazione con la necessità di eliminare gradualmente i combustibili fossili”.

Il governo di destra del primo ministro Ulf Kristersson punta al 2035 per il completamento di due nuovi reattori nucleari convenzionali. Oltre a ciò, il governo punta a 10 nuovi reattori in funzione in totale entro il 2045, quando si prevede un raddoppio della domanda di elettricità. Il disegno di legge parlamentare è stato approvato lo stesso giorno in cui un’interruzione del reattore nucleare Ringhal 4 ha portato ad un enorme aumento dei prezzi dell’elettricità in un periodo di freddo. Purtroppo i problemi nel funzionamento dei reattori esistenti non sono stati ancora completamente eliminati.

Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e una serie di sanzioni occidentali che hanno sconvolto il mercato energetico, l’energia nucleare ha riacquistato molto sostegno in Europa come aspetto critico per raggiungere lo zero netto entro il 2050.

La Svezia non è sola: all’inizio di questo mese, la Svizzera ha dichiarato che intende mantenere operative le sue centrali nucleari più a lungo, nonostante un referendum del 2017 ne chiedeva l’eliminazione graduale. I quattro reattori nucleari della Svizzera producono fino al 40% dell’elettricità del Paese. Negli Stati Uniti, il primo nuovo reattore nucleare in sette anni è stato messo in funzione nel luglio di quest’anno, salutato come un fattore positivo per il clima. Il reattore dell’Unità-3 in Georgia produce energia elettrica sufficiente ad alimentare mezzo milione di case e aziende e sarà in grado di sostenere tali operazioni per un massimo di ottant’anni.


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