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Analisi e studi

La speculazione retail affonda lo Yen, ma il governo minaccia di reagire

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Banconote Dollari e Yen

Lo yen giapponese si è indebolito oltre il livello critico di 150 per dollaro, e questo sta iniziando a creare qualche inquietitudine, soprattutto perché le cause di questa situazione sono da ritrovarsi nella speculazione e non nell’economia reale. Vediamo il grafico che mostra come il livello non sia stato visto recentemente

 

I lavoratori dipendenti che sfogliano i loro telefoni in metropolitana sono ormai uno spettacolo comune a Tokyo, ma non tutti giocano a Pokemon Go: molti usano app di trading, comprando e vendendo in modo aggressivo Yen per trarre profitto dalle oscillazioni a breve termine.
I trader di valuta retail vivono giornate decisive mentre crescono le voci secondo cui la Banca del Giappone si sta avvicinando ad aumentare i suoi tassi di interesse ai minimi termini, con alcuni scommettendo su una mossa già la prossima settimana. Questo  sta amplificando la volatilità nei frenetici mercati valutari sfruttando i movimenti intraday, allontanandosi dalla precedente attenzione ai differenziali dei tassi di interesse.

Ovviamente il governo giapponese non ama questa speculazione,  e questo fa temere che il governo possa intervenire sui mercati dei cambi per sostenere la propria valuta. Il calo dello yen ha anche spinto il ministro delle finanze giapponese Shunichi Suzuki ad avvertire gli speculatori, affermando che le autorità stanno osservando da vicino i movimenti valutari “con un senso di urgenza”. Tuttavia, Suzuki non ha fatto commenti diretti sul potenziale di intervento.

Il probllema di base è legato alla contraddizione fra tassi di interesse USA e Giapponesi, ma Tokio non ha torto. Lo yen si è fortemente indebolito quest’anno poiché la Banca del Giappone ha continuato a impegnarsi per una politica monetaria ultra-espansiva anche se le altre principali banche centrali hanno intrapreso un’aggressiva campagna di inasprimento per combattere l’inflazione.

Sul fronte dei dati, il tasso di inflazione principale del Giappone è sceso al 3% al minimo di un anno a settembre, mentre il tasso di inflazione core è rallentato al 2,8% al minimo di 13 mesi, ma è rimasto al di sopra dell’obiettivo del 2% della banca centrale per il diciottesimo anno consecutivo. Comunque i dati non sono preoccupanti e non giustificano un grosso cambiamento di politica economica. Qui l’inflazione:

C’è poi il problema della politica internazionale: la situazione estremamente confusa e minacciosa in Ucraina e Medio Oriente rafforza la posizione del Dollaro USA, da sempre la valuta rifugio qualco la situazione internazionale si fa complessa.


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