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Energia

La saudita Aramco investirà in una grande raffineria in Pakistan

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Le principali aziende statali pakistane sono pronte a collaborare con Saudi Aramco in un gigantesco progetto di raffineria Greenfield da 10 miliardi di dollari nel porto di Gwadar. Il Pakistan da mesi stava attendendo un accordo con un grosso finanziatore straniero per portare avanti questo progetto strategico. 

La Pakistan Oil and Gas Development Company Limited (OGDCL), la Pakistan Petroleum Limited (PPL), la Pakistan State Oil (PSO) e la Government Holdings Private Limited (GHPL) collaboreranno, attraverso una strategia di investimento congiunto, alla creazione di un complesso petrolchimico integrato di raffinazione con una capacità di lavorazione di almeno 300.000 barili al giorno (BPD).

Il progetto dovrebbe garantire al Pakistan forniture di petrolio da una nazione più amica, che ha già aiutato finanziariamente il Paese. Inoltre questo investimento garantisce posti di lavoro preziosissimi per un paese in crisi economica. Inoltre l’Arabia Saudita si copre le spalle da una concorrenza possibile delle forniture russe di petrolio.

Il mese scorso, il ministro del Petrolio pakistano Musadik Malik ha rivelato che il Paese sud-asiatico ha pagato le sue prime importazioni di greggio russo scontato in valuta cinese. Secondo Malik, l’acquisto, il primo da governo a governo (G2G) tra Pakistan e Russia, consisteva in 100.000 tonnellate di greggio. Il nuovo accordo è conveniente per il Pakistan, considerando che il Paese sta affrontando una grave carenza di riserve di valuta estera e rischia di non rispettare i suoi obblighi di debito. Il Pakistan è da tempo uno stretto alleato dell’Occidente e un acerrimo rivale della vicina India, che a sua volta ha aumentato massicciamente le importazioni di Urali a basso costo.

La decisione di pagare in valuta cinese invece che nel tradizionale dollaro americano arriva dopo che l’anno scorso la Russia ha dichiarato che non accetterà più la valuta americana come pagamento per le sue materie prime energetiche, ma passerà alle valute cinesi ed emiratine. Inoltre, la Russia è stata tagliata fuori dai sistemi di pagamento globali dominati dal dollaro USA in seguito alle pesanti sanzioni imposte dalla guerra in Ucraina.

Business Insider ha riportato che la Russia sta accumulando 1 miliardo di dollari in rupie indiane al mese e fatica a commerciare in questa valuta, dato che l’India importa molto di più dalla Russia che non il contrario. Complessivamente, Bloomberg ha stimato che la Russia ha accumulato l’incredibile cifra di 147 miliardi di dollari in attività estere nette accumulate solo nel 2022 a causa delle sanzioni e del nuovo regime valutario.


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