Economia
La Russia sta usando sempre più Criptovalute per commerciare il petrolio con India e Cina
La Russia sta utilizzando sempre più criptovalute per il pagamento del petrolio nellee transazioni con India e Cina. Questo sistema di pagamento non tornerà indietro

La Russia sta usando le criptovalute nel suo commercio di petrolio con Cina e India per aggirare le sanzioni occidentali.
È quanto emerge da un rapporto della Reuters pubblicato il 14 marzo, che cita diverse fonti informate sulla questione.
L’uso delle criptovalute per il petrolio segna un cambiamento significativo nella gestione delle lucrose esportazioni di petrolio da parte della Russia.
Si noti che le esportazioni di petrolio del Paese rappresentano un mercato da 192 miliardi di dollari, secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia.
Il nuovo approccio alle Criptovalute in Russia
Negli ultimi anni la Russia ha assunto una posizione favorevole alle criptovalute, promuovendone apertamente l’uso. In effetti, i legislatori hanno approvato una legge che consente l’uso delle criptovalute nel commercio internazionale nel 2024.
Tuttavia, il Paese non ha mai annunciato l’utilizzo di questa nuova opzione di pagamento nel settore petrolifero. Secondo le fonti, la situazione è cambiata di recente.
Ora le compagnie stanno collaborando con le controparti indiane e cinesi per accettare Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH) e stablecoin.
Secondo le fonti, le compagnie petrolifere stanno attingendo a BTC, ETH e USDT tra gli altri asset digitali, che consentono di convertire yuan cinesi e rupie indiane in rubli russi.
Sebbene questo rappresenti solo una frazione dell’intero commercio petrolifero russo, persone che hanno familiarità con le operazioni affermano che la criptovaluta per il pagamento del petrolio è in ascesa in Russia. “È uno strumento comodo e aiuta a gestire le operazioni più velocemente”, ha dichiarato una fonte a Reuters.
Il passaggio alle criptovalute segue un modello già visto in altre nazioni sottoposte a sanzioni, come l’Iran e il Venezuela, dove le valute digitali hanno aiutato a sostenere le economie evitando il dollaro USA, la valuta dominante nei mercati petroliferi globali.
L’adozione di criptovalute da parte della Russia è cresciuta in seguito alle sanzioni imposte dopo la guerra con l’Ucraina. Già dal 2022 le autorità russe avevano permesso alle aziende di effettuare pagamenti in valuta virtuale per aggirare le sanzioni finanziarie, come l’esclusione dal circuito Swift, imposte dai paesi occidentali.
La mossa rispecchia il passaggio del Venezuela alle criptovalute per le esportazioni di greggio e carburante, anch’esse aumentate in seguito alle sanzioni statunitensi.
Secondo il rapporto della Reuters, è probabile che le criptovalute continuino a far parte del commercio petrolifero russo anche se le sanzioni venissero revocate e il dollaro tornasse a essere un’opzione. Del resto, creato un canale, sarebbe stupido non utilizzarlo, mantenendolo aperto sia perché meno costoso rispetto ai canali bancari, sia perché, comunque, resta un elemento di indipendenza dai cricuiti di pagamento internazionali.
Il fatto che le valute virtuali siano autonome dall’azione di un agente centrale fa si che siano sempre disponibili, indipendentemente dalle relazioni fra i vari player. Superato il problema dell’alta vulnerabilità e creati circuiti interni per la conversione nella valuta fiat nazionale sono strumenti ottimi di pagamento internazionale. Il pagamento nelle valute nazionali bilaterali può presentare invece dei problemi, come è accaduto con la Rupia indiana in Russia.
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