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La PBOC pone una nuova stretta sulle valute virtuali. Ha questo causato la recente caduta delle criptovalute?

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La banca centrale cinese (PBOC) ha emesso un documento, attraverso le proprie associate dedicate al controllo,  che vieta alle istituzioni e alle imprese di effettuare qualsiasi forma di transazione in criptovaluta.

Questa serie di documenti normativi vieta ai fornitori di servizi di pagamento e alle istituzioni finanziarie di offrire qualsiasi forma di servizio che coinvolga transazioni di criptovaluta. Ad aver emesso questo documento sono tre istituzioni legate alla PBOC nell funzione di controllo del mercato e del credito, la  la National Internet Finance Association of China, la China Banking Association e la Payment and Clearing Association of China.

Il documento ufficiale diffuso afferma quanto segue:

“Recentemente, i prezzi delle criptovalute sono saliti alle stelle e sono precipitati e il commercio speculativo di criptovaluta è rimbalzato, violando gravemente la sicurezza delle proprietà delle persone e interrompendo il normale ordine economico e finanziario”,

Il documento emesso ha evidenziato che il commercio di valuta virtuale è vietato nel paese e non è protetto dalla legge. L’avvertimento arriva in un momento della crescente popolarità delle altcoin nel paese e del crescente interesse per gli investimenti.

Ricordiamo che, anche se il trading di criptovaluta in Fiat è stato vietato diversi anni fa nel paese, non esisteva ancora una norma che vietasse il trading di criptovaluta e la recente crescita ha attirato l’attenzione delle autorità.

La Cina ha sempre avuto un rapporto di amore-odio con le criptovalute
La Cina è stata tra le prime nazioni a vietare il trading di criptovalute citando una minaccia alla loro sovranità finanziaria, allo stesso tempo hanno anche iniziato a lavorare per la loro valuta digitale nazionale già nel 2014, che ora è sull’orlo di un lancio su larga scala. Mentre molti altri paesi stanno discutendo sul lancio di una valuta digitale nazionale o hanno appena iniziato lo sviluppo, lo yuan digitale cinese è attualmente in fase di test in più province in centinaia di programmi pilota.

Nel 2019 il presidente cinese ha elogiato la blockchain e ha persino chiesto la sua adozione accelerata e in seguito i media nazionali hanno persino elogiato Bitcoin, ma subito dopo ha fatto un’inversione di rotta sostenendo che BTC ha molti difetti che sarebbero stati colmati da Digital Yuan. La Cina è anche il centro vitale del mining  di Bitcoin, essendo quindi cruciale a questo ecosistema.

Nello stesso tempo possiamo farci un’altra domanda: la recente caduta di BTC è legata a questa nuova stretta sulle valute virtuali? Sicuramente può esserci stato un effetto moltiplicatore, anche se è difficile capire quanto trading “Al buio” venga fatto oltre la Grande Muraglia. Il fatto che questo avvenga in modo nascosto impedisce di averne un’idea precisa, ma, nello stesso tempo, è noto l’amore dei cinesi per l’azzardo.

 


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