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La guerra civile fa saltare l’oleodotto che permetteva al Sud Sudan di esportare petrolio.

Il Sud Sudan, non può esportare più petrolio perché l’oleodotto che conduceva a Port Sudan è stato interrotto dalla guerra civile in Sudan. Un dramma per uno dei paesi più poveri del mondo.

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Il Sudan ha dichiarato la forza maggiore sulle esportazioni di petrolio greggio dal vicino Sudan del Sud, senza sbocco sul mare, a seguito di una importante rottura nell’oleodotto che trasporta il greggio dai giapcimenti a un porto in Sudan, in un’area con attività militare attiva.

L’ultimo conflitto in Sudan è scoppiato nell’aprile dello scorso anno, quando le Forze di Supporto Rapido (RSF), un gruppo paramilitare, hanno preso le armi contro l’esercito sudanese nella capitale Khartoum. da allora i combattimenti sono proseguiti intensi, con numerosi morti, in una guerra dimenticata. Però il Sudan è l’unico canale di esportazione del petrolio grezzo dal Sud Sudan, che non ha sbocchi sul mare, e che quindi rischia di pagare economicamente le guerre altri.


Il Sud Sudan si è separato dal Sudan nel 2011 e ha portato con sé circa 350.000 bpd di produzione di petrolio. Tuttavia, l’unico oleodotto per l’esportazione di petrolio dal Sud Sudan, privo di sbocchi sul mare, passa attraverso il suo vicino a nord, il Sudan.

I due Paesi esportano principalmente le miscele di petrolio del Nilo e del Dar verso i mercati asiatici da Port Sudan attraverso lo stretto di Bab el-Mandeb. Sebbene la maggior parte del petrolio appartenga al Sud Sudan, i due Paesi hanno esportato insieme circa 132.000 bpd di greggio nel 2021.

Ora, la forza maggiore, emessa nei giorni scorsi, era il risultato di una rottura dell’oleodotto in una “zona di operazioni militari” vicino a una stazione di pompaggio, ha riferito Bloomberg mercoledì, citando una lettera del Ministro dell’Energia e del Petrolio del Sudan, Mohieldin Naim, di cui ha preso visione.

I danni all’oleodotto, da cui dipendono le esportazioni di greggio del Sudan meridionale, sono stati rilevati per la prima volta quasi due settimane fa, quando è stato individuato un blocco sulla tubatura, poi rimosso. Ma alcuni giorni dopo, l’oleodotto ha perso pressione ed è stata rilevata una perdita.

I lavori di riparazione sono ostacolati dalle “attuali condizioni di guerra in Sudan”, secondo la lettera del Ministro vista da Bloomberg.

Da quando la guerra in Sudan è scoppiata quasi un anno fa, gli analisti hanno avvertito che potrebbe minacciare le esportazioni di greggio del Sudan meridionale in qualsiasi momento. Il mese scorso, la principale raffineria del Sudan è stata bombardata e danneggiata. Il paese, poverissimo, avrebbe la possibilità di esportare tramite il Kenya, verso il porto di Lamu. Il progetto di quest’opera è presente da anni ormai, ma non è ancora stato realizzato, e comprenderebbe anche linee ferroviarie merci verso il Sud Sudan e l’Etiopia.

Il Sud Sudan è un paese poverissimo che, nel 2023, aveva un PIL pro capite annuo  di soli 417 dollari.


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