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La Germania vuole espropriare Nord Stream 2, o almeno un pezzo

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La Germania sta valutando la possibilità di espropriare la sezione tedesca del progetto di gasdotto Nord Stream 2 guidato dalla Russia, tagliandola fuori dal resto del gasdotto, e di utilizzare la parte in territorio tedesco per collegarsi alle forniture di LNG che arriveranno dai porti del Mar Baltico, secondo quanto riferito venerdì la rivista tedesca Der Spiegel.

Il piano probabilmente inasprirà la disputa sul gas tra Germania e Russia, commenta Der Spiegel, che non ha citato fonti.

La Russia ha completato il progetto Nord Stream 2 lo scorso anno, ma la Germania ha bloccato la certificazione del progetto alla fine del 2021. Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia alla fine del febbraio 2022, la Germania ha sospeso, ma non cancellato,  a tempo indeterminato il progetto che era stato concepito per raddoppiare i flussi di gas russo verso la Germania. “Ora dobbiamo rivalutare la situazione drammaticamente cambiata: Questo vale anche per il Nord Stream 2”, ha dichiarato all’epoca il cancelliere tedesco Olaf Scholz, aggiungendo che “la certificazione non può avvenire ora”.

Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, la Germania, la più grande economia europea, ha definito i piani per due impianti di importazione di LNG, a Brunsbuettel e Wilhelmshaven, nel tentativo di diversificare le forniture dalla Russia, che rappresentava circa il 40% del consumo di gas tedesco prima della guerra. La Russia, da parte sua, ha drasticamente tagliato le forniture di gas alla Germania attraverso il Nord Stream 1 nelle ultime settimane, spingendo la Germania a fare maggiore affidamento sulla produzione di elettricità dal carbone per risparmiare gas e riempire il suo deposito di gas entro l’inverno.

All’inizio di questa settimana, la Germania ha avviato la seconda fase del suo piano di emergenza per il gas in tre fasi, preparandosi alla possibilità di un arresto completo delle forniture di gas dalla Russia attraverso il gasdotto Nord Stream 1.

In una dichiarazione ufficiale, il ministro dell’Economia Robert Habeck ha affermato, come riportato dalla Reuters, che i tedeschi dovranno iniziare a ridurre i loro consumi energetici e ha attribuito la colpa dell’attuale situazione al presidente russo Vladimir Putin. Una situazione non facile, anche perché non è la famosa scelta “Pace o aria condizionata”, ma chiusura del settore industriale energivoro tedesco o meno, con aziende come la BASF, uno dei maggiori gurppi chimici al mondo.

 


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