Seguici su

Attualità

La Germania non nazionalizza la filiale della russa Rosfnet, ma prosegue nell’amministrazione fiduciaria

La Germania decide che non è il caso di nazionalizzare le raffinerie e attività di Rosfnet in Germania, anche perché il colosso vuole comunque venderle

Pubblicato

il

Logo Rosfnet
Logo Rosfnet

In seguito alla decisione della russa Rosneft di vendere le sue attività di raffineria in Germania la scorsa settimana, Berlino ha annunciato giovedì che estenderà la sua amministrazione fiduciaria sulle filiali locali di Rosneft fino a metà settembre per evitare la nazionalizzazione.

Questa è la terza volta che la Germania ha esteso l’amministrazione fiduciaria di Rosneft PJSC, e la nuova estensione scadrà il 10 settembre, dando a Mosca il tempo di cedere i suoi beni. L’attuale periodo di amministrazione fiduciaria doveva scadere il 10 marzo.
La settimana scorsa, Rosneft ha avviato un processo di vendita per la cessione delle sue attività tedesche, che includono una partecipazione di maggioranza in un’importante raffineria.

La Germania ha posto le attività locali di Rosneft, gestite dallo Stato, sotto amministrazione fiduciaria nel settembre 2022, a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia all’inizio della primavera. Il controllo della raffineria chiave di Schwedt è stato consegnato al regolatore del mercato energetico tedesco, nel tentativo di contrastare la minaccia alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico. La raffineria di Schwedt è la quarta più grande in Germania ed è posseduta al 54% dal gigante petrolifero statale russo. Il petrolio che alimenta la raffineria proviene dall’oleodotto Druzhba dalla Russia. La raffineria di Schwedt fornisce il 90% del fabbisogno di carburante della capitale tedesca Berlino.

Rosneft è la terza più grande compagnia di raffinazione petrolifera della Germania e lavora circa 12,5 milioni di tonnellate di petrolio grezzo all’anno; si tratta di oltre il 12% della capacità di lavorazione totale della Repubblica Federale di Germania, secondo Rosneft Germania.

A febbraio, sono circolate notizie in cui fonti governative affermavano che Berlino stava prendendo in considerazione la nazionalizzazione delle attività, il che ha provocato una serie di colloqui diretti tra l’amministratore delegato di Rosneft Igor Sechin e Berlino nelle ultime settimane.

All’epoca, Rosneft aveva avvertito Berlino che qualsiasi mossa di nazionalizzazione avrebbe “danneggiato la sicurezza degli investimenti per sempre” e che l’azienda avrebbe preso “tutte le misure necessarie” per proteggere i suoi azionisti, secondo quanto riportato dal Financial Times. Nello stesso tempo Rosfnet ha deciso di vendere le proprie attività tedesche, rendendo, a questo punto, superfluo ogni progetto di nazionalizzazione che avrebbe solo incrementato le tensioni.

Questo fatto, da solo, mostra il differente approccio alle relaizoni con Mosca fra Berlino e Parigi.


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito


E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento