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Economia

La Cina disposta a cambiare per attirare investimenti stranieri. La situazione è così grave?

Il premier cinese Li Qiang afferma che la Cina è pronta a fare riforme per attrarre nuovamente gli investimenti esteri. Si tratta di propaganda o veramente Pechino ha bisogno del ritorno delle imprese occidentali?

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La Cina è pronta a introdurre nuove regole per abbattere alcune delle barriere affrontate dalle aziende straniere, ha affermato il Premier Li Qiang ai leader aziendali globali a Pechino domenica.

Rivolgendosi al China Development Forum, Li ha detto che Pechino creerà maggiori opportunità per gli investitori globali attraverso la politica macroeconomica, l’urbanizzazione, gli aggiornamenti industriali e la transizione verso un’economia verde.
“I fondamenti che sostengono la crescita economica a lungo termine della Cina rimangono invariati”, ha detto Li, sottolineando le prospettive per la seconda economia mondiale.

Li ha affermato che il Governo cinese sta studiando “attentamente” alcune delle questioni sollevate frequentemente dalle imprese, tra cui l’accesso al mercato, le gare d’appalto pubbliche e il flusso di dati transfrontalieri.
“Alcune questioni sono state sostanzialmente risolte, mentre per altre stiamo ancora lavorando a soluzioni per assicurare un buon accordo”, ha detto, due giorni dopo che la Cina ha alleggerito i controlli di sicurezza per i trasferimenti transfrontalieri di dati.
Ha anche detto che Pechino renderà i servizi governativi più efficienti e proteggerà i diritti e gli interessi legittimi delle aziende di tutti i tipi.
“Siamo convinti che una Cina più aperta porterà maggiori opportunità di cooperazione win-win al mondo”, ha affermato

Propaganda o realtà

Le domande che dovrebbero sorgere dopo questo discorso sono:

  • si tratta di una vera apertura?
  • perché questo discorso proprio ora?

Il primo punto è legato a un sano scetticismo sulla coerenza fra le parole dei politici e i loro atti. Il primo ministro Li si stava rivolgendo agli investitori stranieri, quindi è ovvio che le sue parole fossero morbide nei loro confronti.

Però c’è la seconda domanda: ammettendo che le sue parole rispondano a una verità, perché vengono pronunciate ora? Il nuovo governo ha posto degli obiettivi economici che prevedono una crescita del 5%, un numero elevatissimo per un governo occidentale, ma contenuto per la Cina che è cresciuta del 5,2% su base annua nell’ultimo trimestre del 2023.

Un’apertura come quella che Li lascia presagire per attirare finanziamenti esteri  fa intendere che non tutto stia andando esattamente come vorrebbe il governo cinese e che, nonostante alcuni segnali positivi, l’economia cinese sia ancora in grave difficoltà, a tal punto da dover  tornare ad attrarre investimenti esteri per continuare a crescere.

Però l’attrazione di nuove aziende straniere può avvenire non solo alleggerendo qualche vincolo interno, ma richiede anche un cambiamento politico internazionale ed una normalizzazione nei rapporti con i vicini. Presto vedremo se il discorso del primo ministro sia stata solo propaganda o se avrà delle reali ricadute pratiche.


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