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La Casa Bianca blocca le autorizzazioni per le esportazioni di gas per addolcire i “Combattenti climatici”

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Nave cisterna per GNL

In un comunicato la Casa Bianca ha annunciato il blocco delle autorizzazioni all’export di Gas Naturale Liqufatto (GNL), a parte del Dipartimento per l’Energia, sino a quando non verrà valutato l’impatto climatico di queste esportazioni. Ecco il comunicato:

La mia amministrazione annuncia oggi una pausa temporanea sulle decisioni in sospeso in merito alle esportazioni di gas naturale liquefatto, ad eccezione di emergenze impreviste e immediate per la sicurezza nazionale. Durante questo periodo, esamineremo attentamente l’impatto delle esportazioni di GNL sui costi energetici, sulla sicurezza energetica dell’America e sul nostro ambiente. Questa pausa sulle approvazioni di nuovi GNL vede la crisi climatica per quello che è: la minaccia esistenziale del nostro tempo.

Mentre i repubblicani MAGA negano volontariamente l’urgenza della crisi climatica, condannando il popolo americano a un futuro pericoloso, la mia amministrazione non sarà compiacente. Non cederemo agli interessi particolari.

Daremo ascolto agli appelli dei giovani e delle comunità in prima linea che stanno usando la loro voce per chiedere l’intervento di chi ha il potere di agire. E come l’America ha sempre fatto, trasformeremo la crisi in opportunità, creando posti di lavoro nel settore dell’energia pulita, migliorando la qualità della vita e costruendo un futuro di maggiore speranza per i nostri figli.

Perché questa decisione ora, in un momento in cui l’Europa dipende fortemente dalle esportazioni di gas naturale liquefatto americano dopo aver interrotto le forniture dalla Russia? Secondo il New York Times, prima della decisione, il team di Biden ha incontrato Alex Haraus, un social media influencer venticinquenne del Colorado che ha condotto una campagna sui social media contro i progetti LNG nel Golfo del Messico. 

L’attivista Alex Haraus

Come promemoria, nel 2023 le esportazioni di greggio via mare degli Stati Uniti hanno raggiunto una media di 4 milioni di b/d, un massimo storico e un aumento del 19% rispetto all’anno precedente ed essendo petrolio, questo export non sarà colpito dalle sanzioni:

Gli USA hanno spinto molti paesi a rompere le relazioni energetiche con al Russia e si sono quindi sostituiti nelle forniture. Il 67% dell’LNG americano in questo momento va verso Regno Unito ed Europa. Ci sono cinque paesi, Spagna, Regno Unito, Paesi Bassi, Francia e Germania che, sommati, costituiscono il 50% dell’export americano. Ora non ci saranno quantità aggiuntive, per lo meno sino a quando Biden dovrà compiacere i guerrieri climatici.

Per ora non ci sono state ricadute sui prezzi, anzi sul mercato americano si è assistito a un crollo. Le riserve sono alte nella UE e diverse compagnie internazionali, ENI in testa, hanno cercato forniture altrove, mentre Norvegia e Qatar sono pronti a fornire a prezzi adeguati e contratti a lungo termine. Ovviamente la decisione di Biden non ridurrà di un grammo le emissioni di CO2, anzi, probabilmente, le emissioni di metano, con effetto serra molto superiore rispetto al CO2, aumenteranno, mentre i flussi finanziari andranno in altri paesi rispetto agli USA. Però la demagogia green sarà soddisfatta.

Trump non perderà un voto, anzi ne acquisterà qualcuno.

 

 


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  1. Pingback: Come influirà il blocco dell'export voluto da Biden sul gas liquefatto sui prezzi USA e mondiali

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