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La BundesBank registra perdite clamorose e potrebbe necessitare aiuti

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Il Financial Times ci avverte di una situazione particolare che farà impazzire i tedeschi. L’ufficio federale di revisione contabile della Germania ha avvertito che la Bundesbank potrebbe aver bisogno di un salvataggio per coprire le perdite derivanti dal programma di acquisto di obbligazioni della Banca Centrale Europea, mettendo potenzialmente i bastoni tra le ruote ai piani della BCE di realizzare programmi simili in futuro, come riportaato dal Financial Times.

“Le possibili perdite della Bundesbank sono sostanziali e potrebbero richiedere una ricapitalizzazione della [banca] con fondi di bilancio”, si legge nella relazione dell’ufficio di revisione contabile, il Bundesrechnungshof, visionata dal Financial Times.
L’acquisto di grandi quantità di obbligazioni per abbassare i costi di prestito, noto come quantitative easing, è stato a lungo controverso in Germania, è alla base di queste perdite. la BCE deve comprare i titoli proporzionalmente con la quota di participazione delle Banche Centrali al proprio capitale. che per la BuBa è pari al 21,43% e per la Banca d’Italia il 13,81%. Quindi ogni titolo italiano comprato sul mercarto la BCE ne ha dovuti comprare 1,61 tedesco, anche se non c’era nessuna necessità di controllare i tassi d’interesse tedeschi, già negativi. La Bundesbank si è opposta nel 2015, quando la banca centrale dell’eurozona ha lanciato l’acquisto di obbligazioni, ma è stata messa in minoranza dalla BCE. Del resto, durante la crisi del credito della UE, si trattava di salvare l’Euro zona o di mandare tutto a quel paese, e chi avrebbe pagato gli stipendi della BCE a quel punto?

A marzo la Bundesbank ha annunciato di aver subito una perdita di 1 miliardo di euro dai suoi titoli obbligazionari, dovendo far fronte all’impatto dell’aumento dei tassi di interesse. Ha anche avvertito che le perdite future avrebbero azzerato le sue rimanenti riserve finanziarie, anche se ha negato di aver bisogno di un salvataggio da parte del governo.

Il valore dei titoli di stato tedeschi è precipitato dall’inizio del 2022, quando i tassi di interessi sono passati dall’essere negativi a diventare positivi e sopra il 2% come sono ora.


Il rapporto dell’ufficio di revisione prende di mira il programma di acquisto di titoli del settore pubblico della BCE, lanciato nel 2015 e che ha comportato l’acquisto da parte della banca di titoli sovrani dei Paesi dell’Eurozona per un valore di 2.700 miliardi di euro. La Bundesbank ha acquistato 666 miliardi di euro di debito pubblico tedesco nell’ambito del programma, che ha smesso di acquistare altri titoli lo scorso anno.

L’entità degli acquisti, insieme ai tassi di interesse sotto zero della BCE, ha fatto salire il prezzo delle obbligazioni, il che significa che molte di esse rendono tassi negativi. Ciò significa che la Bundesbank è ora schiacciata dal crescente divario tra gli interessi che paga alle banche commerciali sui loro depositi e quelli che guadagna sulle obbligazioni.

A marzo la Bundesbank ha dichiarato che le perdite negli anni futuri avrebbero “probabilmente” superato i 19,2 miliardi di euro di accantonamenti e i 2,5 miliardi di euro di capitale rimanenti. Tuttavia, la Bundesbank dispone di 170 miliardi di euro di riserve auree e valutarie e potrebbe riportare eventuali ulteriori perdite a fronte di profitti futuri, come fece negli anni Settanta.

Un portavoce della Bundesbank ha dichiarato che il suo bilancio è “solido anche in caso di riporto delle perdite” perché dispone di un “considerevole ammontare di capitale netto”.
Ma le finanze pubbliche tedesche saranno comunque colpite dalle perdite, poiché la banca ha smesso di pagare i dividendi al governo, privando Berlino di un flusso di entrate pari a 22 miliardi di euro negli ultimi dieci anni. La banca ha dichiarato che i dividendi non riprenderanno per “un lungo periodo di tempo”.

In una dichiarazione, il ministero delle Finanze tedesco ha affermato di avere una “valutazione diversa” rispetto al Bundesrechnungshof dei rischi per il bilancio derivanti dalle azioni della Bundesbank. Il governo ritiene “altamente improbabile” che le perdite derivanti dalle operazioni di politica monetaria della Bundesbank possano “gravare sul bilancio federale”, ha dichiarato il ministero.

Una qualsiasi banca centrale al mondo non avrebbe nessun problema nel compensare le perdite: può ricostituire il capitale per legge, come ha fatto la Banca Centrale svizzera. Può non fare nulla, attendendo che i titoli dell’attivo si rivalutino, intnanto nessuno ne chiederà il fallimento e la direzione è comunque garantita. Però qui parliamo della Germania e la razionalità va un po’ a quel paese, soprattutto da quando è stato creato l’Euro e loro si sono sentiti invasi dallo spirito dell’austerità e della stretta monetaria.

Nel 2020, la Corte costituzionale tedesca ha scioccato le capitali europee stabilendo che le autorità tedesche e i massimi giudici dell’UE non avevano esaminato adeguatamente il PSPP, mettendo in dubbio la politica.
La controversia si è risolta quando la BCE ha prodotto una “valutazione di proporzionalità” sostenuta dal governo tedesco e dalla Bundesbank per giustificare l’acquisto di obbligazioni, come richiesto dai giudici di Karlsruhe.

Adesso vedrete che oltralpe scoppierà un bel caos, con una nuova ondata di polemiche politiche, eppure la causa delle perdite della BundesBank stessa risiede proprio nella Germania e nella mania monetarista di combattere l’inflazione, anche esterna, con politiche monetarie. Se la BCE non avesse aumentato in questo modo i tassi, non si sarebbe assistito a queste perdite. La BoJ non ha aumentato i tassi e controlla l’inflazione. Quindi, come direbbe il Sommo Poeta “Chi è causa del suo mal, pianga se stesso”.

Questo non impedirà una marea di polemiche in Germania, si griderà all’impoverimento per aiutare Italia, Grecia e Spagna,  e darrà fiato a chi vuole la fine dell’Euro, cioè AfD. Dai che questa volta i tedeschi possono farcela!

 


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