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La BoJ non cambia la sua politica espansiva. Del resto, perché dovrebbe?
La Bank of Japan (BoJ) ha mantenuto il suo tasso di interesse di riferimento a breve termine a -0,1% e quello sui rendimenti dei titoli decennali intorno allo 0% durante la riunione di gennaio con voto unanime. La banca centrale ha inoltre mantenuto il tetto dello 0,5% del tasso per l’acquisto di obbligazioni, sfidando le speculazioni del mercato e segnalando che i responsabili politici non stanno cercando di allentare la presa sui rendimenti obbligazionari dopo che la banca aveva inaspettatamente modificato la gamma di controllo della curva dei rendimenti a dicembre.
Nel frattempo, in un rapporto trimestrale sulle prospettive, il consiglio di amministrazione ha tagliato leggermente le previsioni di crescita del PIL per il 2022, portandole all’1,9% dal 2,0%, citando il rallentamento delle economie estere e gli alti prezzi delle materie prime. Per l’anno fiscale 2023, la banca ha anche ridotto le previsioni sul PIL all’1,7% dall’1,9%. Le letture dell’IPC sono rimaste pressoché invariate, attestandosi intorno al 3% nell’anno 2022 e all’1,6% nell’anno successivo, non molto lontano da quanto si è visto in passato. La BoJ ha ribadito che adotterà ulteriori misure di allentamento se necessario, prevedendo che i tassi di interesse a breve e lungo termine rimarranno ai livelli attuali o inferiori.
Intanto questo è il tasso di interesse degli ultimi 10 anni. l’unica cosa che è variata è la tolleranza, da 0,25 a 0,50% della BoJ prima di intervenire negli acquisti dei titoli. La banca interviene solo quando il decennale di stato supera il tasso prefissato dello 0,2% del 0,5%.
E comunque, come sottolineato prima, l’inflazione sembra aver raggiunto il suo massimo
La politica monetaria giapponese funziona meglio di quella europea. Perché dovrebbe cambiarla?
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