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La BCE o è una banca centrale e azzera (o riduce) gli Spread o non esista. Lo dice perfino il Financial Times

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Finalmente anche al Financial Times inizia a dirlo: la BCE o cresce e decide di fare la banca centrale dell’Euro, azzerando  o riducendo entro limiti prefissati, gli spread fra i vari paesi, oppure non sta obbedendo al proprio mandato ed è meglio, a questo punto, che lo si riconosca e che si metta fine a questa pantomima monetaria.

Che dice il giornale finanziario. In parole povere, il compito è quello di ridurre gli spread sulle obbligazioni dei Paesi più vulnerabili fino a raggiungere la sostenibilità fiscale. Qualunque misura venga introdotta non sarà presentata come tale, in quanto esporrebbe la BCE all’accusa di eccesso di potere istituzionale, ma dobbiamo essere chiari sul fatto che questo deve essere l’obiettivo.

Cioè, la BCE deve finalmente far chiaramente capire che non accetterà che gli spread di un debito sovrano vadano alle stelle rispetto agli altri, perché tutti i debiti sovrani hanno la stessa natura giuridica e non ne esistono di “Buoni” e di “Cattivi”. Però questa richiede anche di abbandonare la maledetta, viziosa e perversa politica del “Vi aiutiamo se fate le riforme” e questo perché, da un lato, è offensivo della dignità nazionale di ogni singolo stato, dall’altro perché, molto più banalmente, non funziona proprio, e non lo dico solo io, lo dice anche un buon economista come Heimberger

La riforma non deve essere italiana, ma europea. Non che noi non dobbiamo cambiare qualcosa, anzi, dobbiamo cambiare molto, soprattutto rivedere tutto il nefasto, perverso, sistema burocratico creato in 20 anni di auto – denigrazione, dal PITESAI alla “Legge Appalti”£ alla scuola, che deve tornare a essere di selezione indirizzo e formazione. Però sono cose che dobbiamo comunque fare, Euro o non Euro, e che non faremmo con le minacce dello spread.

I problemi tecnici per un’operazione ci sono e sono notevoli, come riconosce sempre il Financia Times:

Le sfide tecniche non devono essere sottovalutate. Non vedo alternative al colpire direttamente gli spread sovrani. Questo obiettivo non può essere raggiunto con un più ampio programma di quantitative easing o di acquisto di asset, poiché il contesto è quello di un inasprimento della politica monetaria. Né si può ottenere modificando i flussi del portafoglio di attività acquistate dalla BCE nell’ambito del suo programma di acquisto di emergenza per la pandemia.

Però o si trova questa soluzione e si salva l’Euro, o la BCE semplicemente tradisce il proprio mandato e non ha senso come istituzione. Però, se non ha senso come istituzione, allora meglio smetterla di calciare il barattolo, come sta facendo la Lagarde in questi giorni, e meglio, quanto prima trovare un modo ordinato per chiudere la faccenda, tornando alle monete nazionali o a monete che siano almeno, più organiche con le aree economiche europee di riferimento.

O la BCE diventa grande e funge da vera banca centrale , come la FED o la Bank of Japan, o meglio che si estingua. Gli ibridi non hanno fortuna, neanche nel medio periodo.

 

 

 

 


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