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La Bank Of Japan si avvia a possede quasi la metà del debito pubblico giapponese. Speculatori “Sorosiani” sconfitti

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La Bank of Japan è stata recentemente oggetto di una serie di attacchi speculativi fortissimi, simili a quelli che nei primi anni novanta colpirono la Banca d’Italia e la Bank of England da parte di Soros. L’obiettivo degli speculatori, il maggiore dei quali era il mega fondo BlueBay, un gigante da 127 miliardi di attivo, era quello di rompere la politica di difesa dei tassi di interesse della BoJ obbligandola a rialzare i tassi e soprattutto non difendere più il titolo di stato giapponese, il cui rendimento viene mantenuto costante, con l’intervento della BoJ, a 0,25%.

Come mettere sotto pressione il titolo: vendendo titoli di stato giapponesi, spesso allo scoperto, ad ogni scadenza. Come risponde la BoJ? Acquistando titoli di stato, e stampando Yen per poter fare questi acquisti. Gli speculatori scommettono che a un certo punto la BoJ dovrà cessare di emettere Yen per difendere la valuta, che si è fortemente svalutata nei confronti del USD, passado da 115 Yen per USD del 31 dicembre ai 136 attuali. La scommessa è che, a un certo punto, per combattere l’inflazione, la BoJ cessi di emettere Yen e di acquistare titoli e accetti un aumento dei tassi, come fatto dalle altre banche centrali

Il problema è che la BoJ NON è la BCE e che l’inflazione non è decollata in modo incontrollato, pur essendo al 2,5%. A giugno la BoJ ha difeso con i  denti il rendimento dei propri titoli, comprando il 25% del debito pubblico cinese.  Si tratta di una cifra enorme che porta il possesso del debito pubblico giapponese da parte della banca centrale al 49%

Un vero e proprio record, ma , per ora , gli speculatori NON hanno vinto sul decennale, nonostante le vendite allo scoperto. Però la BoJ NON è riuscita a difendere tutte le scadenze e i titoli a lunghezza maggiore hanno visto un aumento dei rendimenti

Però la battaglia si combatte sulla scadenza dei 10 anni, che la BoJ sta difendendo, e questo può mettere nei guai gli speculatori che si sono fortemente esposti, a leva, su questa scadenza.

Se la BoJ proseguirà nella difesa, e questo dipenderà dall’inflazione, questi speculatori rischiano veramente perdite di centinaia di miliardi di dollari. 

Al contrario della Banca d’Italia e della Bank of England qui non sin difende un cambio, verso il Marco allora, senza la collaborazione della controparte, ma un tasso di interese in Yen nel quale i mezzi della Bank of Japan sono quasi illimitati. Gli speculatori rischiano veramente le penne, ma molto verrà a dipendere da fattori esterni, l’inflazione importata, e interni, l’andamento economico e il passaggio degli investitori privati dai titoli di stato alle azioni per difendersi dall’inflazione. Per ora comunque i giapponesi hanno rallentato l’acquisto dei titoli USA, per la svalutazione dello Yen che li rende meno interessanti. Gli speculatori hanno colpito un titolo di stato, ma quello in Dollari.

PS: se avessimo Kuroda alla BCE  il problema spread non esisterebbe…


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