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L’11% degli elettori di Trump si nasconde nei sondaggi elettorali

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Un nuovo studio di CloudResearch rivela che l’11,7% dei repubblicani non ammetterà le proprie preferenze politiche ai sondaggisti, che è più del doppio del numero dei democratici con appena il 5,4%.

Inoltre la ricerca mostra  che “il 10,5% degli indipendenti rientra nella categoria degli” elettori timidi “, solo un punto percentuale in meno rispetto a come reagiscono i repubblicani ai sondaggi telefonici”.

Quando è stato chiesto perché non sarebbero stati sinceri nelle loro risposte, gli intervistati “timidi” hanno citato sei preoccupazioni:

  1. una mancanza di fiducia nei sondaggi telefonici e sul fatto che siano veramente anonimi;
  2. un timore che  i loro numeri di telefono siano associati alle risposte registrate;
  3. paura che le loro risposte diventino pubbliche in qualche modo;
  4. paura di rappresaglie e relativo impatto dannoso sulla loro vita finanziaria, sociale e familiare qualora le loro opinioni politiche diventassero pubblicamente note;
  5. una generale avversione per i sondaggi telefonici;
  6. intento malevolo di fuorviare i sondaggi a causa della sfiducia generale dei media e degli esperti politici (sebbene un sentimento espresso solo da pochi “elettori timidi”).

Questo sondaggio conferma una rilevazione ed una tendenza registrate già da tempo e può mettere in grossa difficoltà i democratici soprattutto negli stati che, in. Questo momento, appaiono in bilico nei sondaggi. Ancor più di quanto accaduto nel 2016. Uniamo il fatto che molti sondaggi, perfino di TV solitamente vicine al presidente, come Foxnews, hanno effettuato sondaggi con dei campioni che sovrapesavano fortemente gli elettori democratici abbiamo un mix che garantisce come i risultati elettorali veri saranno conosciuti solo il giorno dopo le elezioni.


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