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Economia

Kashagan: il gigante kazako del petrolio verso 1 miliardo di barili nel 2025, ma sfida le quote OPEC+

Kazakhstan: il mega-giacimento Kashagan verso 1 miliardo di barili. Ma il paese produce oltre le quote OPEC+, sfidando il cartello e cercando di ridurre la dipendenza dalla Russia per l’export.

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Il giacimento petrolifero di Kashagan, situato nel Mar Caspio settentrionale in Kazakhstan, è pronto a raggiungere un traguardo storico: entro la fine del 2025, la produzione cumulativa supererà 1 miliardo di barili, secondo fonti kazake.

Scoperto 50 anni fa, Kashagan è uno dei più grandi giacimenti al mondo, con crca 35 miliardi di barili di petrolio in posto, di cui quasi la metà (15,885 miliardi) è considerata recuperabile. Questo risultato, insieme all’espansione del giacimento di Tengiz, sta spingendo il Kazakhstan a un aumento della produzione che crea tensioni con l’OPEC+. Ecco cosa c’è da sapere.

Dove si trova il grande giacimeento Kashagan

Kashagan: un colosso energetico globale

Dal 2013, anno di inizio della produzione, Kashagan ha prodotto circa 906 milioni di barili di petrolio e 75 miliardi di metri cubi di gas, con riserve recuperabili stimate in 1,4 trilioni di metri cubi di gas. Il giacimento è gestito dal consorzio North Caspian Operating Company (NCOC), che vede la partecipazione di:

  • KazMunayGas (Kazakhstan, 16,88%);
  • Eni, Shell, ExxonMobil, TotalEnergies (16,81% ciascuno);
  • CNPC (Cina, 8,33%);
  • INPEX (Giappone, 7,56%).

Il consorzio ha investito circa 50 miliardi di dollari per sviluppare questo progetto, uno dei più complessi al mondo a causa delle condizioni ambientali estreme e dell’alto contenuto di zolfo nel greggio, che hanno sempre presentato una sfida la suo completo sfruttamento.

Tensioni con OPEC+: il Kazakhstan sfida le quote

Nonostante il Kazakhstan sia membro dell’OPEC+, il paese ha ripetutamente superato le quote di produzione concordate, diventando una spina nel fianco per il cartello. Nel 2024, la produzione nazionale ha raggiunto un record di 1,747 milioni di barili al giorno, ben 279.000 barili sopra il limite OPEC+ di 1,468 milioni di barili giornalieri.

Il viceministro dell’Energia kazako, Alibek Zhamauov, ha dichiarato a Interfax che il paese ha già notificato all’OPEC la sua intenzione di non ridurre la produzione. Il ministro dell’Energia, Yerlan Akkenzhenov, ha aggiunto che il Kazakhstan non può imporre tagli produttivi alle compagnie internazionali che gestiscono oltre il 70% dei suoi giacimenti, come riportato da Bloomberg.

Questa posizione è aggravata dall’espansione del giacimento di Tengiz, gestito da Tengizchevroil (Chevron 50%, ExxonMobil 25%, KazMunayGas 20%, Lukoil 5%). Avviata nel 2025, l’espansione da 48 miliardi di dollari aumenterà la produzione di Tengiz di 260.000 barili al giorno, portando l’output totale a circa 1 milione di barili equivalenti al giorno entro il secondo trimestre del 2025. Questo progetto, insieme a Kashagan, rafforza il ruolo del Kazakhstan come produttore chiave, ma complica gli sforzi per rispettare gli impegni OPEC+.

Impianto di Tengiz

Sfide e prospettive

Kashagan non è solo un successo produttivo, ma anche un progetto controverso. Il Kazakhstan ha avviato una disputa legale da 160 miliardi di dollari contro il consorzio NCOC, accusandolo di perdite di profitti, corruzione e violazioni ambientali, secondo un’indagine del 2024 di ICIJ. Inoltre, l’export dipende in gran parte dal Caspian Pipeline Consortium (CPC), che trasporta oltre l’80% del greggio kazako attraverso la Russia fino al Mar Nero, rendendo il paese vulnerabile a influenze geopolitiche e dipendente da un’infrastruttura spesso interrotta per ordine delle autorità russe.

Recentemente, il Kazakhstan ha diversificato le sue rotte di esportazione, inviando il primo lotto di petrolio da Kashagan al porto di Baku, in Azerbaigian, tramite la nave cisterna Taraz, per rafforzare il Corridoio Transcaspico. Questo accordo con la compagnia statale azera SOCAR prevede di aumentare le esportazioni a 2,2 milioni di tonnellate annue.

Perché Kashagan è importante

Kashagan è uno dei maggiori giacimenti scoperti negli ultimi 50 anni. Le condizioni estreme di estrazioni hanno obbligato all’uso di tecnologie avanzate per affrontare condizioni estreme, come il reiniettamento di gas acido per mantenere la pressione del giacimento.

Kashagan e Tengiz generano flussi di cassa significativi per il Kazakhstan e i partner internazionali, con Tengizchevroil che prevede 4 miliardi di dollari di free cash flow nel 2025.

Il traguardo di 1 miliardo di barili di Kashagan segna un momento chiave per il Kazakhstan, che si afferma come attore di peso nel mercato petrolifero globale. Tuttavia, la sua riluttanza a rispettare le quote OPEC+ e le dispute legali con i partner internazionali sollevano interrogativi sul futuro.

Con l’espansione di Tengiz e nuove rotte di esportazione, il Kazakhstan punta a ridurre la dipendenza dalla Russia e a rafforzare la sua autonomia energetica, ma questo necessita anche al realizzazioni di infrastrutture, come oleodotti e gasdotti, che evitino il transito in Russia. Solo a quel punto il Kazakistan si potrà dire veramente indipendente.


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