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Ucciso da un commando, nella notte, il presidente haitiano Jovenel Moise. La nazione rischia il caos

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Il presidente di Haiti Jovenel Moise è stato assassinato nella sua residenza privata, secondo il primo ministro ad interim del paese Claude Joseph.

L’omicidio è avvenuto davanti a sua moglie, la First Lady Martine Moïse, che è stata ricoverata in ospedale dopo l’attacco.

Un gruppo di individui non identificati ha attaccato la proprietà intorno all’una di notte e il presidente è stato ucciso. Pare che si trattasse di ercenari che parlavano spagnolo, un modo per rinviare alla vicina Repubblica Dominicana.

Joseph ha dichiarato in una dichiarazione: “Verso l’una del mattino, durante la notte da martedì 6 a mercoledì 7 luglio 2021, un gruppo di individui non identificati, tra cui alcuni che parlavano spagnolo, ha attaccato la residenza privata del presidente e ferito a morte il capo dello Stato».

Moise aveva governato Haiti, il paese più povero delle Americhe, per decreto dopo che le elezioni legislative erano state ritardate nel 2018, a seguito di controversie sulla scadenza del suo mandato. Ciò aveva causato forti controversie sulla legittimità del suo potere, probabilmente alla base dell’omicidio politico.

Jovenel Moise, 53 anni, è stato presidente di Haiti dal 2017 fino al suo assassinio il 7 luglio 2021. È nato a Trou du Nord, Nord-Est, Haiti e ha sposato Martine Marie Etienne Joseph nel 1996. Moise era un uomo d’affari poco conosciuto prima delle elezioni, e secondo quanto riferito è stato soprannominato “uomo banana” durante la sua campagna.

Ha preso questo nome dopo aver creato una piantagione di banane nel nord di Haiti e aver fondato il progetto pubblico-privato Agritrans, che ha aiutato a esportare banane in Europa.

L’assassinio giunge nel mezzo di un ulteriore crisi nel paese caraibico, che rischia di diventare anche umanitaria e alimentare. L’opposizione lo ha accusato di aver cercato d’instaurare una dittatura prolungando il suo mandato quest’anno. Secondo la sua opposizione  Moise avrebbe dovuto dimettersi il 7 febbraio di quest’anno dopo non essere riuscito a tenere le elezioni nel 2020.

Da allora ha governato per decreto e l’opposizione sostiene che abbia violato la costituzione del paese del 1987.

Tuttavia, Moise e i suoi sostenitori hanno negato queste accuse, affermando di aver preso il potere solo nel 2017 dopo aver vinto la replica. Or la contesa sembra chiusa, nel peggiore dei modi.


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