Seguici su

Attualità

ISTAT, RAPPORTO GIOVANI 2016: FUGA DALL’ITALIA E DAL PRECARIATO

Pubblicato

il

187fa695-283e-4b70-8d7b-83025dbec7ff_large

Oltre il 42,5% dei giovani italiani sogna di fuggire all’estero per trovare un futuro lavorativo. Questo è il dato più allarmante del rapporto ISTAT 2016 sui giovani nel nostro Paese da poco pubblicato. Ed in Italia l’ascensore sociale è bloccato: il tasso di disuguaglianza (GINI) è salito in 20 anni, dal 1990 al 2010, dallo 0,40 allo 0,51 e la differenza di reddito la fa il provenire da una famiglia già agiata che permette studi che sono diventati più lunghi e costosi.

Le famiglie giovani senza lavoro sono quasi raddoppiate in poco più di 10 anni, passando dal 6,7% del 2004 al 13% del 2015. Nonostante la lieve crescita del tasso di occupazione, aumentato dello 0,6% rispetto al 2014 (ma sempre sotto al livello del 2008 del 2,3%), disoccupati ed inattivi sono ancora al 25,5%, molto di più della media europea situata al 12,7%. Sommando i due dati si ha che nel 2015 ben 6,5 milioni di persone che vorrebbero lavorare sono disoccupate. Essere laureati non è più un beneficio: circa il 37% dei giovani sono sovraistruiti rispetto al lavoro che svolgono e che secondo l’istituto di statistica è prevalentemente nel commercio e nel settore alberghiero e della ristorazione: commesso, cameriere, barista, addetto personale, cuoco, parrucchiere ed estetista. Ed il lavoro che trovano è al 53,6% atipico, ovvero a tempo determinato o parziale.

Questo comporta che le nuove generazioni si sposano più tardi e fanno figli (quando ne fanno) ancora più tardi: l’età media delle spose nel 2015 è stato di 30,7 anni, mentre la nascita del primo bimbo, spesso unico visto che la media è scesa a 1,35 figli a coppia (insufficiente a mantenere il livello di sostituzione della popolazione), è aumentata a 31,6 anni.

Insomma un quadro fosco, con gli effetti della crisi che, pur leggermente in miglioramento, indicano una difficoltà enorme a programmare un futuro e mettere su famiglia. Solo il 33% dei giovani riesce ad avere una famiglia tradizionale, marito, moglie e almeno due figli, gli altri devono accontentarsi di rapporti precari affettivi e convivenze instabili.

Sarà felice la Ministra dell’istruzione Giannini, che auspicava un futuro senza famiglia tradizionale e composto da individui che viaggiano e si spostano alla costante ricerca di un lavoro, non più stabile. Tanto se poi non si fanno più figli ci sono sempre gli immigrati da importare…


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito