Economia
Crisi Intel: fabbrica in Germania cancellata definitivamente e licenziamenti globali
Intel blocca i piani per la fabbrica di chip in Germania e Polonia a causa delle mutate condizioni di mercato, annunciando anche licenziamenti di massa globali. Un duro colpo per la politica industriale europea.

Intel, un tempo il più grande produttore di chip al mondo, sta infine accantonando i suoi progetti per una fabbrica a Magdeburgo. I progetti previsti in Germania e Polonia saranno sospesi per ottimizzare la capacità produttiva, ha annunciato la società americana
Finora l’azienda aveva sempre affermato che il progetto in Sassonia-Anhalt sarebbe stato rinviato di due anni, ma non cancellato. Ora le condizioni competitive e di sviluppo industriale europee sono cambiate. Il settore auto, grande affamato di chip, è in crisi e quindi il mercato si è contratto. Però questa non è l’unica brutta notizia.
Intel annuncia licenziamenti di massa
A causa di nuove perdite miliardarie, Intel ha anche annunciato licenziamenti di massa. L’amministratore delegato Lip-Bu Tan prevede inoltre di eliminare un quarto dei quasi 100.000 posti di lavoro attualmente impiegati nell’ambito di un programma di ristrutturazione più intenso. La maggior parte dei licenziamenti è stata annunciata all’inizio di luglio. I restanti posti di lavoro saranno eliminati per abbandono naturale del personale e “altre misure”.
Molti dubbi già erano presenti riguardo la costruzizone della fabbirca Intel in Germania, voluta invece fortemente dal governo Scholz, che aveva promesso 10 miliardi di sussidi per la sua costruzione. “I progetti di politica industriale su larga scala non sono una buona idea”, afferma il Prof. Friedrich Heinemann, del Centro Leibniz per la ricerca economica europea, proprio riferendosi a questo progetto. Evidentemente laspinta verso le fabbriche dei chip non è stata fatta al momento giusto, ma si è trasformata in un eccesso d’offerta.
A causa degli elevati costi di ristrutturazione, Intel avrebbe registrato una perdita sorprendentemente elevata di 0,67 dollari per azione nel secondo trimestre. Tuttavia, il trend negativo dei ricavi si è interrotto, stabilizzandosi a 12,9 miliardi di dollari. Per il trimestre in corso, l’azienda, ancora in difficoltà prevede una perdita di 0,24 dollari per azione e un fatturato compreso tra 12,6 e 13,6 miliardi di dollari. Ci vorrà tempo perché la societàtorni redditizia, e con un costo elevato.
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