Analisi e studi
Inflazione: l’Italia sta per raggiungere la Germania. Il problema resta l’energia
L’inflazione in Italia e Germania sta puntando verso il medesimo obiettivo, ma con un calo per Berlino e un aumento per Roma

L’Italia sta raggiungendo la Germania in un dato economico rilevante: l’inflazione. Vediamo l’andamento nei due paesi europei.
L’inflazione dei prezzi al consumo in Germania è rallentata al 2,2% nel marzo 2025, segnando il tasso più basso dal novembre 2024 e allineandosi alle aspettative del mercato, secondo una stima preliminare.
Questa moderazione è stata guidata principalmente da un forte rallentamento dell’inflazione dei servizi, che è scesa al 3,4% dal 3,8% di febbraio, insieme a un ulteriore calo dei costi energetici, che sono scesi del 2,8% rispetto al calo dell’1,6% del mese precedente.
Tuttavia, l’inflazione alimentare è aumentata leggermente al 2,9%, dal 2,4%. Anche l’inflazione core, che esclude le voci volatili come cibo ed energia, è rallentata al 2,5%, il tasso più basso da giugno 2021. Comunque la core, anche se di poco, resta superiore agli obiettivi BCE.
Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,3% a marzo, dopo un aumento dello 0,4% a febbraio.
Ecco il relativo grafico:
E l’Italia? L’inflazione dei prezzi al consumo in Italia ha accelerato al 2,0% su base annua nel marzo 2025, rispetto all’1,6% di febbraio, superando le attese del mercato dell’1,6%, secondo una stima preliminare.
Si è trattato del tasso di inflazione più alto da settembre 2023, trainato principalmente dall’aumento dei costi in diverse categorie: prodotti energetici non regolamentati (1,3% contro il -1,9% di febbraio), tabacco (4,6% contro il 4,1%, per l’aumento delle accise), alimenti non lavorati (3,3% contro il 2,9%), servizi legati alle comunicazioni (0,8% contro lo 0,5%) e servizi legati alle attività ricreative, comprese le riparazioni e la cura della persona (3,3% contro il 3,1%).
Nel frattempo, il calo dei prezzi dei beni durevoli è rallentato (-1,2% contro -1,5%).
L’inflazione di fondo, che esclude le componenti volatili come l’energia e gli alimenti non lavorati, è rimasta stabile all’1,7% a marzo. a indiare che la dinamica salariale è immobile.
Ecco il grafico dell’inflazione
Quindi l’Italia sta raggiungendo l’inflazione della Germania, che, negli ultimi mesi, era stata più elevata come dinamica dei prezzi, sia nella sua versione core, sia in quella totale, in quest’ultimo caso soprattutto per l’energia.
I prezzi esogeni dell’energia stanno influenzando, ormai nello stesso modo, l’inflazione di entrabe i paesi Resta ancora un po’ più elevata la core tedesca, continuando a confermare che comunque l’economia è ancora un po’ più dinamica in Germania. Purtroppo continuiamo a pagare gli errori degli ultimi 25 anni, e , se mai ci riusceiremo, ci vorrà del tempo per trovare la retta via.
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