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Inflazione Eurozona al 9,1% (grazie Euro) , Italia al 8,4% (max da 36 anni) redditi reali a PICCO. La UE funziona BENISSIMO

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Arrivano i dati sull’inflazione e sono molto pesanti, ma, alla fine, la cosa sembra interessare poco, almeno sino a quando non ci saranno i forconi in piazza. Iniziamo con l’Eurozona, l’area della moneta senza la quale falliremmo.  Il tasso d’inflazione annuale nell’Area Euro ha accelerato al 9,1% nell’agosto del 2022 dall’8,9% di luglio, al di sopra delle previsioni di mercato del 9%, secondo le stime preliminari. Il tasso d’inflazione ha toccato un nuovo record, poiché il costo dell’energia rimane elevato (38,3% vs 39,6%) e i prezzi dei prodotti alimentari continuano ad accelerare (10,6% vs 9,8%). I prezzi sono aumentati più rapidamente anche per i servizi (3,8% vs 3,7%) e per i beni industriali non energetici (5% vs 4,5%). Escludendo l’energia, l’inflazione è aumentata al 5,8% (contro il 5,4% di luglio) ed escludendo l’energia, gli alimenti, l’alcol e il tabacco, l’inflazione è aumentata al 4,3% (contro il 4%). Quindi la “Core è meno della metà dell’inflazione totale, e questo spiega già molto delle cause. Rispetto al mese precedente, l’IPC è aumentato dello 0,5%. Ecco il grafico da Tradingeconomics

Ed ora passiamo al nostro paese, che se la cava solo un pelino meglio. Secondo le stime preliminari, il tasso d’inflazione annuale in Italia è probabilmente salito all’8,4% nell’agosto del 2022, il valore più alto in oltre 36 anni, in aumento rispetto al 7,9% del mese precedente e ben al di sopra delle aspettative dell’8,1%. I prezzi sono aumentati più rapidamente per i beni energetici (44,9% rispetto al 42,9% di luglio, con un trend peggiorativo rispetto all’Eurozona), trainati dall’energia non regolamentata (41,6% rispetto al 39,8%), mentre si sono registrati aumenti anche per gli alimenti trasformati (10,5% rispetto al 9,5%) e i beni durevoli (3,9% rispetto al 3,3%). Il tasso di inflazione core annuale, che esclude l’energia e gli alimenti non lavorati, è balzato al livello record del 4,4% dal 4,1% di luglio. Su base mensile, i prezzi al consumo sono probabilmente aumentati dello 0,8%, in accelerazione rispetto all’aumento dello 0,4% di luglio.

Ecco un bel grafico che mostra l’inflazione sul lungo periodo riportandoci agli anni ottanta….

 

Ovviamente è un problema di offerta: manca il gas, i prezzi vanno alle stelle. L’unica soluzione sarebbe, come scriviamo ormai da mesi, una politica sul lato dell’offerta, quindi l’aumento della produzione interna energetica  o fonti di fornitura alternative, o la ripresa dei contatti coi fornitori precedenti.

Intanto i redditi reali degli europei e degli italiani sono precipitati,

Stiamo andando bene. Ancora un avanzamento così e il prossimo presidente della Commissione si chiamerà Vladimir.


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