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In Germania la CDU/CSU (PPE) chiede di non aumentare il reddito sociale: “Bisogna incentivarli a lavorare”

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In Germania vi è lotta fra SPD da un lato e CDU/CSU e Liberali, questi ultimi al governo , sugli aiuti sociali che bisognerebbe versare ai disoccupati.  I liberali vorrebbero annullare l’imminente aumento degli assegni che dovrebbe partire dal gennaio 2024, La CDU/CSU vorrebbe invece un taglio ancora più ampio dell’assistenza alla disoccupazione, come espresso dal primo ministro bavarese Söder, il tutto riportato da Die Welt.

Adattare l’assegno all’inflazione

Il governo ha deciso l’aumento degli assegni assistenziali alla disoccupazione solo a settembre, il tutto per far fronte all’inflazione galoppante. L’importo dell’assegno universale di cittadinanza, che ha sostituito il famigerato Harz IV dal gennaio 2023, deve aumentare da 502 a 563 euro per i cittadini non sposati e senza figli, quindi nella misura base. Poco, ma meglio che nulla.

Come abbiamo detto all’inizio i liberali vorrebbero rinviare questo aumento per fare cassa , a fronte dei problemi di bilancio tedeschi, ma c’è chi vuole fare anche di più.

Söder: rinviare tutto di un anno e non dare nulla ai rifugiati ucraini

Il primo ministro bavarese Markus Söder (CSU) ha chiesto di rinviare di un anno il previsto aumento dell’assegno unversale di cittadinanza. “Il beneficio deve essere ritardato per chi non cerca lavoro e per chi chiede asilo. Hai bisogno di più motivazione per andare al lavoro”. “Per questo motivo introdurremo in Consiglio federale un’iniziativa per rivedere completamente il reddito di cittadinanza”, ha dichiarato Söder alla rivista Stern .  Secondo lui questa nuova forma di aiuto sociale non ha superato l’esame pratico, è troppo ampia, e deve essere tagliata per spingere maggiormente verso il lavoro.

Secondo le informazioni, il Primo Ministro ha anche chiesto la sospensione del pagamento delle indennità di cittadinanza ai rifugiati ucraini appena arrivati, anche se, per loro fortuna, non a quelli già presenti sul territorio tedesco. “Non sarebbe legale cancellare qualcosa con effetto retroattivo”, ha sottolineato Söder: “Ma dobbiamo cambiare rotta per tutti i nuovi casi.” Nel complesso, il concetto di reddito di cittadinanza deve subire una “revisione generale”, ha suggerito il politico della CSU.

Tagliare lo stato sociale: nuova frontiera dell’austerità

Il nuovo reddito introdotto nel 2023 quindi non soddisfa nessuno: è troppo basso, troppo ampio, costa troppo e non sembra tollerabile per le casse, soprattutto in questo momento di crisi. Però un aiuto sociale dovrebbe servire proprio per i momenti di crisi. Alla fine è poco, non ritoccabile al rialzo, e va anche a chi potrebbe lavorare.

Nel frattempo anche la leader della SPD Saskia Esken si è pronunciata contro i tagli alle prestazioni sociali. Al Rheinische Post di Düsseldorf ha dichiarato: “Troveremo potenziale di risparmio, ma qui dovremmo concentrarci sulle spalle forti e non sui pensionati, sui bambini o sui disoccupati”, ha detto la politica dell’SPD.

Allo stesso tempo ha dichiarato che non accetterà alcun taglio ai piani per la trasformazione dell’economia rispettosa del clima. “Continueremo il nostro percorso verso la neutralità climatica e non lasceremo sole le persone e l’economia”.

Alla fine il bilancio tedesco rischia di essere una sorta di missione impossibile: non si può faare debito, anzi bisogna ridurlo, per rispettare il tetto sul debito, non si possono tagliare i contributi sociali, le spese miliari o i contributi alla transizione energetica. Quindi l’unica cosa che sembra certa è che aumenteranno le tasse. Gli esponenti dell’opposizione di AfD stanno già sfregandosi le mani.


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