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Cultura

IL SUPERTELEFONINO

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Se un ingenuo incontra un grande competente di automobili – uno di quelli che scrivono sui giornali per giudicare i nuovi modelli, che capiscono i dati più astrusi, insomma mostruosi specialisti come il mitico Enrico Benzing – non è raro che gli chieda: “Secondo lei, qual è la migliore automobile?” La domanda è tanto ovvia quanto stupida, e vale quanto quest’altra: “Qual è la migliore posata?” Perché ovviamente la risposta dipende dall’uso che si vuole farne. Se serve per il brodo, un coltello affilatissimo non è molto utile. Non più di quanto sia utile il cucchiaio per infilzare una polpettina. Ora si annuncia, per l’anno prossimo, l’arrivo sul mercato di un telefonino straordinario, spesso pochi millimetri e capace di stare dentro il portafogli. La sua caratteristica più particolare è tuttavia un’altra: quell’apparecchietto telefona soltanto e non registra neanche gli sms. Invia chiamate, riceve chiamate, ma per il resto bisogna provvedere diversamente. È il peggior telefonino possibile? È il miglior telefonino possibile? Dipende. Ci sono telefoni portatili che equivalgono a un computer. Sono collegati ad internet, possono inviare e ricevere posta e comprendono un archivio completo. Insomma corrispondono ad un ufficio moderno. Spesso possono anche dirvi dove siete, che strada dovete fare per andare in un certo luogo, e sono capaci di tante inverosimili prodezze che veramente si ha voglia di levarsi il cappello (avendolo) dinanzi alla tecnologia contemporanea. E tuttavia tale ricchezza di prestazioni è spesso inutile. Non soltanto è importante che si sia imparato a sfruttare tutti quei marchingegni, ma è essenziale che se ne abbia necessità, in modo da usarli spesso. Diversamente si disimpara come si fa, e si è al punto di partenza. Chi sa usare un telefonino moderno è realmente favorito dalla tecnologia contemporanea. Il promotore finanziario che va a visitare i propri clienti può rispondere alle loro domande, può consultare il loro “fascicolo”, può collegarsi con la banca, può andare a leggere le quotazioni di borsa, può fare insomma tutto ciò che avrebbe potuto fare alla sua scrivania, in banca. È come se si portasse dietro l’ufficio. Al contrario, regalato a un pensionato del catasto, quello stesso telefonino sarebbe soltanto uno spreco. Usarlo solo per telefonare sarebbe come usare un costosissimo “Suv” per andare a fare la spesa tre isolati più in là. Se tutto ciò è vero, per certi utenti il nuovo minitelefonino è il miglior cellulare possibile. Non per misoneismo o nostalgie passatiste: semplicemente perché tutto ciò che un telefonino “normale” offre in più (a parte gli sms) è inutile. Se eccezionalmente servono le quotazioni di borsa, l’orario dei treni o le farmacie aperte, ammesso che si sia capaci di ricavare questi dati da internet, la cosa si può fare col computer di casa. A volte la modernità fa riscoprire che, sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista funzionale, nelle soluzioni del passato c’era del buono. Se si abita in una città pianeggiante si scopre che, andando al lavoro in bicicletta, si risparmia la spesa dell’automobile, se non necessaria per altri scopi, e soprattutto si aggirano tutti gli ingorghi. Il professore che arriva in bicicletta è quello che arriva sempre puntuale. E forse ha meno pancia di altri. E tuttavia, una sommessa domanda: non si potrebbero almeno inserire gli sms? Forse devo ancora fare strada, sulla via della frugalità. Gianni Pardo pardonuovo.myblog.it 30 maggio 2015


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