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Il Settore Costruzioni lancia un grido di dolore per il 110% in vista delle elezioni

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Eccovi un estratto della lettera aperta di Federcepicostruzioni a segretari di partito e parlamentari in vista delle prossime elezioni in cui si presenta il problema del 110% visto da una parte del governo come il male assoluto, anche se i dati che presenteremo al termine evidenziamo la sua funzione positiva. Scrive il segretario Antonio Lombardi.

è importante che questa detrazione, che ancora qualcuno confonde con finanziamenti o incentivi parlando incomprensibilmente di coperture o buchi di bilancio –sia rimessa al centro dell’agenda politica con serietà e rigore affinché si possa finalmente valutare come rendere strutturale questa misura. Lo ha auspicato e chiesto anche la Commissione europea: la riqualificazione sismica e l’efficientamento energetico sono interventi primari per la transizione ecologica ed il risparmio energetico”.

Nella lettera si esprime anche “profonda preoccupazione dell’intero comparto delle costruzioni in merito ad una misura che ha rappresentato, ed ancora sta rappresentando, un fondamentale strumento di rilancio del comparto e dell’economia tutta, e che sta producendo ulteriori benefici legati al risparmio energetico, alla sicurezza, al recupero ed alla riqualificazione dei quartieri”.

Dato che è una detrazione è improprio parlare di “Copertura”, dato che non c’è nessuna spesa da coprire, cosa che invece facevano molti nel governo. 

Parlare di “esaurimento dei fondi” – continua ancora il presidente Lombardi – è una palese forzatura: se fosse vero, il problema andrebbe riproposto anche per tutte le altre detrazioni vigenti che pure – secondo questa logica – potrebbero essere a rischio “copertura”: le detrazioni per le spese sanitarie, per le spese scolastiche, per l’affitto dei fuori sede, per le detrazioni per i mutui o ancora per le detrazioni sulle ristrutturazioni e sull’ecobonus con le aliquote ordinarie. Invece, stranamente, solo per le detrazioni del Superbonus110%, si parla strumentalmente ed artificiosamente di “mancanza di fondi” e necessità di “coperture”.

Con la UE che non vede l’ora di imporre il divieto di vendita degli immobili che non rientrino almeno nella classe di efficienza C entro il 2027 il 110% dovrebbe addirittura passare da eccezione a misura strutturale per permettere il miglioramento del nostro patrimonio immobiliare. Del resto, secondo Nomisma, i 38,7 miliardi di euro fino ad oggi ammessi in detrazione hanno già generato sull’economia nazionale un valore economico complessivo pari a oltre il triplo 124,8 miliardi fra effetti diretti e sull’indotto. Un toccasana per l’economia attuale.


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