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IL Recovery Fund? Un fallimento. Parola di Ministero dell’Economia e Finanze

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Il ministero delle finanze ha fatto delle valutazioni sull’impatto del Recovery Fund, o meglio del “Resiliance and reconstruction fund” come amano chiamarlo a Bruxelles. Il governo, ufficialmente, spera di poter portare la crescita economica italiana all’ 1,5%-1,8% nel 2021 e successivi, poco rispetto al calo al limite delle due cifre del 2020, ma più di quanto realizzato negli ultimi trimestri,  prima della crisi del Covid-19, con una crescita che era ormai sotto lo 0,5% e l’ultima in Europa.

Poi il MEF decide di fornirci la sua previsione e , francamente, siamo abbastanza stupiti per il suo realismo:

Cosa viene analizzato in questo grafico. gli effetti del RRF (Resiliance and recovery fund) sull’economia, sulla base di una serie di ipotesi, alcune delle quali francamente irrealistiche, ma di questo parleremo alla fine.

L’effetto del RRF alla fine è :

  1. temporaneo;
  2. poco significativo sulla crescita di lungo periodo;
  3. scarsamente produttivo;

Per quanto riguarda il primo punto appare chiaro dal grafico che l’effetto è di breve, anzi brevissimo, periodo ed alla fine ha significato solo a partire dal 2022. Nel 2021 la ripresa sarà essenzialmente il “Rimbalzo del gatto morto” dopo la caduta di quest’anno..

Per quanto riguarda il secondo punto alla fine l’aggiustamento di lungo periodo netto sarà solo dello 0,2%, La crescita potenziale di lungo periodo viene solo sfiorata dal recovery plan.

Al terzo punto possiamo notare come perfino il MEF ritenga che il Recovery Fund sarà scarsamente produttivo. in un mondo in cui gli economisti mainstream inneggiano alla produttività  , questi investimenti sembrano, da questo punto di vista, una vera e propria ciofeca: infatti il MEF utilizza il versante inferiore della produttività degli investimenti pubblici, con un effetto moltiplicativo pari a solo 0,5% il primo anno, 0,7% il secondo anno, e 0,8% per i successivi 3. Non si supera mail il valore cardine pari a 1. Alla fine sia la scelta del valore inferiore del moltiplicatore per la spesa pubblica definito dalla banca d’Italia viene proprio a mostrare che perfino al MEF, cioè al Governo, nessuno realmente crede all’efficacia del RRF. 

Possiamo notare che poi c’è un’ipotesi per  lo meno azzardata ed una invece sbagliata. Per l’ipotesi azzardata vediamo che questa previsione si basa sulla supposizione che gli interessi dal 2024 saranno pari al 3%, cosa che, francamente , viene a sembrare in questo momento irrealistica, perchè sia la crescita mondiale sia l’andamento demografico rendono improbabili tensioni inflazionistiche future. L’ipotesi sbagliata è che il rimborso del RRF sia solo a partire dal 2028: in realtà la parte in contributi sarà da ripagare subito, tramite i “Mezzi propri”, cioè le tasse europee, che inizieranno ad entrare in vigore dal primo gennaio 2021 con la tassa sulla plastica. Dal 2028 inizierà il rimborso dei prestiti, ma quella è un’altra storia. Quindi il moltiplicatore effettivo del RRF sarà ancora minore perchè una parte consistente inizierà ad essere ripagata subito, tagliandone l’effetto.

Questo conferma che chi aspetta un rilancio da questo fondo è, francamente, un illuso, e sta anche ingannando la popolazione italiana.


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