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Il piano Biden per 2 mila miliardi di investimenti finanziati con un bel po’ di tasse

Biden annuncia il piano d’investimenti da 2 mila miliardi in otto anni, accompagnato da un forte aumento del peso fiscale

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Il presidente USA annuncia il proprio piano  d’investimenti pubblici  da due mila miliardi distribuiti in otto anni e accompagnati dl più grande aumento d’imposte federali che si sia visto negli USA dai tempi della seconda guerra mondiale.  Biden afferma che i principali economisti ora prevedono che l’economia statunitense crescerà del 6,5% quest’anno mentre riprenderà, ma c’è ancora molto lavoro da fare.

“Quello che sto proponendo è un investimento di capitale una tantum di circa $ 2 trilioni … che sarà distribuito su 8 anni”. Biden ha continuato affermato che gli investimenti nelle infrastrutture “sono tra gli investimenti di valore più elevato che possiamo fare”. Ha anche avvertito dei rischi di “infrastrutture fatiscenti” – “e la nostra infrastruttura si sta sgretolando”, ha detto. “Siamo al 13 ° posto nel mondo”.

[…]

“Sono convinto che se agiamo ora, tra 50 anni le persone guarderanno indietro e diranno: questo è stato il momento in cui l’America ha vinto il futuro”.

Rispondendo alle critiche sugli aumenti delle tasse necessari per pagare il piano, Biden ha detto che Biden ha detto “questo non è per prendere di mira coloro che ce l’hanno fatta … si tratta di aprire opportunità per tutti gli altri”.

Ha osservato che i principali studiosi di economia prevedano ora che l’economia statunitense crescerà del 6,5% quest’anno, il tasso più veloce da decenni e più vicino ai livelli visti nelle economie emergenti come la Cina.

Si è quindi lanciato in una carrellata di varie disposizioni del suo piano che include:

  • Modernizzare 20.000 miglia di autostrade, strade e strade che “sono in condizioni difficili in questo momento”.
  • Ampliamento dell’accesso a Internet ad alta velocità nelle zone rurali.
    Sostituzione dei tubi di piombo della nazione (Biden ha citato la crisi in Flint. Mich.)
  • Aumentare i controlli  dell’IRS da parte delle società, che, secondo il presidente,  potrebbe portare alla raccolta di  centinaia di miliardi di dollari.
  • Stabilire una tassa minima del 21% sui guadagni globali delle società, che potrebbe portare mille miliardi di nuove entrate in  un decennio.

Biden dice che alcuni a Wall Street hanno stimato che il suo piano potrebbe creare 18 milioni di posti di lavoro.
Sebbene il piano  in precedenza non includesse dettagli oltre gli 80 miliardi di dollari per Amtrak, Biden ha affermato che il denaro sarebbe stato utilizzato per creare binari ad alta velocità  A questo si affiancherà un piano per la creazione di 500 mila stazioni di ricarica elettrica.

A parte la nuova imposta sui guadagni esteri, come pensa di pagare Biden tutto questo ? Attraverso una serie di riforme fiscali che aumenteranno pesantemente il carico di tasse sull’economia:

  • Eliminazione  delle preferenze fiscali per le società di combustibili fossili
  • Aumento dell’aliquota dell’imposta sulle società dal 21% al 28%
  • Aumento della tassazione complessiva dei profitti guadagnati sorvegliati dalle multinazionali  statunitensi (incluso l’aumento della tassa minima sui profitti globali e l’eliminazione di diverse disposizioni che consentono alle società di ridurre la responsabilità fiscale degli Stati Uniti)
  • Rafforzamento dei controlli sulle  grandi aziende che evitano le tasse
  • Blocco dello spostamento degli utili nei paradisi fiscali
  • Eliminazione  delle scappatoie che incoraggiano l’offshoring
  • Negazione  delle detrazioni sulle spese per le aziende che stanno delocalizzando.

Gli effetti di queste politiche fiscali saranno:

  • sul piano energetico si sposterà la tassazione in un a sui consumi energetici, quindi si colpirà la generalità dei consumatori;
  • la maggiore tassazione delle multinazionali dovrebbe contribuire a correggere gli attuali squilibri che vedono Amazon, ad esempio, pagare solo il 7% d’imposte sugli utili;
  • la punizione dello spostamento di utili all’estero e, soprattutto sulle spese per la delocalizzazione verrà a portare a una spinta verso il mantenimento teorico, almeno temporaneo, dei posti di lavoro negli US, dato che si contraddistinguerà come una “Barriera all’uscita”.
  • Vi sarà il rischio di una perdita di competitività della multinazionali situate negli USA.

Quindi un piano che da un lato spinge per una maggiore equità, ma dall’altro si presenta come populista e, nel medio periodo, pericoloso. Inoltre lo stimolo fiscale è comunque distribuito in otto anni e si rivelerà diluito e poco efficace. Paradossalmente sarà molto più sentito l’attuale piano per 1600 miliardi da spendere in due anni.


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