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Il parlamento di Bengasi chede lo stop dell’export di petrolio ai paesi che appoggiano Israele, compresa l’Italia

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Il parlamento della Libia orientale ha chiesto l’uscita immediata degli ambasciatori che sostengono Israele durante gli attacchi aerei sulla Striscia di Gaza e ha chiesto che le esportazioni di petrolio libico verso quegli stessi paesi siano fermate, secondo quanto riportato dai media turchi e libici.
“Chiediamo al governo di fermare le esportazioni di petrolio e gas verso i paesi che sostengono Israele nel caso in cui i massacri israeliani non vengano fermati”, ha detto mercoledì in una dichiarazione il portavoce parlamentare Abdullah Belihaq.

Nello specifico, il parlamento della Libia orientale ha condannato il sostegno a Israele proveniente da Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Italia, definendo il conflitto un “genocidio guidato dagli Stati Uniti e dall’Occidente contro le persone disarmate sotto blocco”.

La dichiarazione proveniente da Bengasi orientale, che ospita il governo rivale della Libia, è arrivata lo stesso giorno in cui i funzionari statunitensi sono in visita a Tripoli, la sede occidentale del governo di accordo nazionale libico (GNA) per discutere di sicurezza.

Non ci sono indicazioni che il governo di Tripoli GNA abbia sostenuto le dichiarazioni del parlamento orientale su Gaza. Non è possibile per il governo orientale fermare unilateralmente le esportazioni di petrolio senza lanciare la Libia in un’altra guerra civile. Mentre l’est ha la capacità di intervenire fisicamente nella produzione petrolifera e nei terminali di esportazione, le entrate petrolifere della Libia sono  nominalmente controllate dal governo occidentale. Quindi per ora il pronunciamento del parlamento rimane a livello teorico. Per ora.

L’ONU chiede un cessate il fuoco umanitario immediato, con il segretario generale Antonio Guterres che condanna l’attacco di Hamas del 7 ottobre contro Israele ma sottolinea anche: “Quegli attacchi spaventosi non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese”. Il Ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha affermato martedì che più di 700 persone sono state uccise negli attacchi aerei israeliani a Gaza in sole 24 ore. Secondo le stime libiche e turche, finora nel conflitto sono state uccise circa 8.000 persone, di cui oltre 6.500 palestinesi.


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