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Il governo ha tedesco ha pagato scienziati per giustificare il lockdown duro. Anche la scienzia si piega alla pecunia

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Il ministero federale dell’interno tedesco  ha coinvolto scienziati di diversi istituti di ricerca e università per dare un alibi alle misure del governo.  Anzi, è andato anche oltre: ha incaricato i ricercatori dell’Istituto Robert Koch e di altre istituzioni di creare un modello di calcolo che giustificasse le misure di lockdown dure  prese del ministro degli interni,   Horst Seehofer (CSU).

Questo emerge da più di 200 pagine di corrispondenza interna tra il livello dirigenziale del Ministero dell’Interno tedesco e l’Istituto Kock, che i giornalisti del Welt sono riusciti a ottenere solo dopo un piccola battaglia legale. 

In uno scambio di e-mail, il sottosegretario di Stato al ministero dell’Interno, Markus Kerber, chiede ai ricercatori contattati di sviluppare un modello sulla base del quale pianificare “misure preventive e repressive”. Quindi, successivamente, gli scienziati hanno lavorato in stretto coordinamento con il ministero ed in soli quattro giorni hanno sviluppare i contenuti di un  documento prima segreto, poi distribuito al pubblico. Per creare terrore questo scenario parlava di un milione di morti, in Germania, nello scenario peggiore. 

Praticamente gli scienziati medici hanno piegato la propri attività,e, francamente, la propria etica per creare un documento che, se non falso, non aveva basi di carattere scientifico. Il governo è arrivato, ha chiesto un documenti che giustificasse delle misure non scientifiche, ma ritenute necessarie, sulla base di non si sa bene cosa, e il più prestigioso istituto scientifico tedesco non ha neppure discusso  se era il caso di produrre il documento. Semplicemente hanno obbedito, esattamente come facevano negli anni trenta e quaranta.

 


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