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Il Giappone sta cercando di far ripartire quanto prima la più grande centrale nucleare al mondo

Il ministro del commercio giapponese Saito incontra i dirigenti della società energetica TEPCO e le autorità locali per far ripartire la grande centrale nucleare di Kashiwazaki-Kariwa, la più grande del mondo, ferma dai grande disastro del 2014

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Centrale nucleare di Kariwa
Centrale nucleare di Kariwa

Il Giappone sta aumentando gli sforzi per far approvare dalle autorità locali il riavvio della più grande centrale nucleare del mondo, l’impianto di Kashiwazaki-Kariwa a nord di Tokyo, ha riferito venerdì il quotidiano giapponese Niigata Nippo.

La prossima settimana, il Ministro giapponese dell’Economia, del Commercio e dell’Industria, Ken Saito, dovrebbe chiedere al governatore locale della prefettura di Niigata di approvare il riavvio della centrale, secondo quanto riportato dal giornale. Il ministro ha incontrato anche il presidente della TEPCO per incentivare la riapertura dell’impianto.
A seguito del disastro di Fukushima nel 2011, il Giappone ha chiuso tutte le sue centrali nucleari che erano state sottoposte a rigorosi controlli e ispezioni di sicurezza.

Kashiwazaki-Kariwa è fuori servizio dal 2012, mentre l’Autorità di Regolamentazione Nucleare nel 2021 ha vietato all’operatore dell’impianto, l’utility Tepco, di operare la struttura a causa di violazioni della sicurezza. Eppure potenzialmente questo impianto ha ben sette reattori nucleari che, se venissero riavviati in toto, cosa improbabile potrebbero generare quasi 8 GW di energia elettrica.

L’autorità di regolamentazione ha revocato il divieto operativo su Kashiwazaki-Kariwa nel dicembre 2023, aprendo la strada al riavvio, che necessita delle approvazioni della prefettura di Niigata, della città di Kashiwazaki e del villaggio di Kariwa per riprendere le operazioni.

Il Giappone sta riportando l’energia nucleare come fonte energetica chiave, cercando di proteggere la sua sicurezza energetica sulla scia della crisi energetica che ha portato all’aumento dei prezzi dei combustibili fossili. Il Paese povero di risorse, che ha bisogno di importare circa il 90% del suo fabbisogno energetico, ha fatto un’inversione di rotta nella sua politica energetica nucleare alla fine del 2022, dato che la sua bolletta per l’importazione di energia si è impennata a causa della crisi energetica e dell’aumento dei costi di importazione del GNL a prezzi record.

Il Governo giapponese ha confermato nel dicembre 2022 una nuova politica per l’energia nucleare, che il Paese aveva in gran parte abbandonato dopo il disastro di Fukushima nel 2011. Un gruppo di esperti sotto il Ministero dell’Industria giapponese ha anche deciso che il Giappone permetterà lo sviluppo di nuovi reattori nucleari e consentirà ai reattori disponibili di operare dopo l’attuale limite di 60 anni.

Il riavvio dei reattori nucleari, le elevate scorte di gas naturale e l’aumento della generazione di energia rinnovabile hanno trascinato le importazioni di GNL del Giappone ai minimi pluriennali negli ultimi mesi.


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