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Il Gas in Europa aumenta del 20%, come conseguenza del calo dell’export USA

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I futures sul gas naturale in Europa hanno registrato un’impennata del 20%, superando i 28,5 euro per megawattora, dopo aver toccato un minimo di due anni la scorsa settimana sotto i 23 euro a causa della riduzione dell’offerta di gas diretta verso la UE.

Le esportazioni statunitensi di gas naturale liquefatto (GNL) sono scese a maggio a 7,66 milioni di tonnellate rispetto al record di 8,01 milioni di tonnellate di aprile, a causa della manutenzione di alcuni impianti che ha limitato la produzione e dell’indebolimento dei prezzi in Europa che ha ridotto i flussi verso la regione, secondo i dati di trasporto.

Gli esportatori statunitensi di GNL hanno ridotto i carichi verso l’Europa il mese scorso, mentre è stato consegnato più GNL in Asia e America Latina, compensando in parte la debolezza europea, secondo i dati preliminari di Refinitiv Eikon.

Secondo la società di consulenza Rystad Energy, i prezzi del GNL asiatico per la consegna di luglio sono risaliti rispetto ai precedenti cali, rendendo il GNL statunitense più interessante per i commercianti e le major petrolifere che hanno accesso ai carichi spot.

Ma in Europa, il mercato principale per il GNL statunitense, i prezzi front-month al Dutch Title Transfer Facility sono scesi, ha osservato Rystad, creando un’opportunità per gli acquirenti di altre regioni di acquistare carichi spot di GNL statunitense.

Le esportazioni statunitensi di GNL verso l’Europa sono scese dal 71% delle esportazioni totali di aprile al 60,5% di maggio, mentre le esportazioni verso l’Asia sono salite al 14% delle spedizioni totali il mese scorso, dal 12% di aprile. I dati mostrano che le importazioni di GNL dall’America Latina sono cresciute all’11% a maggio, dal 6% di aprile.

Nel frattempo, il terminale GNL francese di Montoir rimarrà chiuso fino al 10 giugno a causa della riduzione dell’offerta dovuta a un minore invio di GNL e a un’interruzione della manutenzione. Inoltre, il gasdotto Turkstream, che trasporta il gas dalla Russia alla Turchia attraverso il Mar Nero, è sospeso fino al 12 giugno per lavori di manutenzione. Infine, la decisione dell’Arabia Saudita di attuare tagli significativi alla produzione di petrolio a partire da luglio potrebbe mettere sotto pressione i contratti a lungo termine, spesso legati ai prezzi del petrolio.

Quindi l’abbondanza di gas che aveva abbattuto i prezzi ai minimi è un po’ meno abbondante e chi si è affidato solo ai prezzi spot del gas rischia di bruciarsi nuovamente. Appare proprio vero che l’esperienza non insegna niente…


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