Guai per il giapponese Abe

Guai anche per Shinzo Abe, primo ministro giapponese, nonostante la vittoria nelle ultime elezioni ed un’economia che, nonostante tutto, fa molte meno bizze della nostra.

Il ministro dell’agricoltura, foreste e pesca, Koya Nishikawa, è stato costretto a dare le dimissioni a causa di uno scandalo relativo a finanziamenti illeciti da parte di società private, ed altri tre ministri sono sotto inchiesta per lo stesso motivo. La legge giapponese sul finanziamento dei partiti prevede che questi possano ricevere donazioni da società private purchè queste non abbiano ricevuto contributi pubblici nell’anno precedente. Le indagini sono rese  ancor più complesse dal fatto che la legge non ritiene illeciti i finanziamenti ricevuti se il percettore era in buona fede e quindi non era a conoscenza di eventuali contributi ricevuti dall’azienda. Richiamando questa norma due degli altri ministri sotto accusa hanno proclamato la loro innocenza, ma , chiaramente, un sospetto ormai macchia la loro posizione. Si tratta di cifre minime, al di sotto dei 10 mila euro, ma che danno strumenti di polemica alle opposizioni, tanto più che persino Abe avrebbe accettato un contributo di circa 1000 euro da un’azienda chimica sussidiata.

Queste polemiche potranno forse avere degli effetti sulle elezioni dipartimentali di Aprile, danneggiando il Partito Liberal Democratico ora al governo. Sicuramente la pubblica opinione ne sarà negativamente influenzata, ma non è detto che l’opposizione possa avvantaggiarsene visto che il leader del principale partito , Katsuya Okada, del Partito Democratico, è accusato di aver accettato contributi illeciti nel 2011 e 2012.