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Grillo convertito sulla Strada di Damasco da Draghi. Bastano due ore di telefonata per l’ennesimo testacoda

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Alla fine ci vuole poco e , come diceva una vecchia pubblicità, “Il telefono di allunga la vita”. Anche Beppe Grillo è caduto, tutto intero, nella trappola delle abili capacità di persuasione di Mario Draghi,. come ci riporta il Fatto Quotidiano, organo ufficiale grillino. Del resto un ex governatore che ha convinto la Merkel e piegato Wiedmann a seguire la sua politica monetaria considera un passatempo convincere un comico – politico come Grillo. In due ore lo ha trasformato dal “No al governo, tranne condizioni impossibili”, al “Si al governo, anzi mi prendo la briga di chiamare tutti i deputati”. Del resto pare che Grillo e Draghi si conoscano da lungo tempo, dai primi anni novanta del “Britannia”…

Cosa è servito per far cambiare idea a 180 gradi all’Illuminato? Ben poco alla fine: l’assicurazione che il reddito di cittadinanza non verrà cancellato, anzi verrà “Migliorato” ed un po’ di “Sostenibilità” nella definizione delle politiche di investimento. Alla fine praticamente nulla, anche perchè:

  • comunque uno strumento di ammortizzazione sociale sarà necessario quando verrà a cessare il blocco dei licenziamenti. Alla fine il RdC  è abbastanza restrittivo ed avaro da andare bene per questa fase, senza spendere troppo. Nel 2018 il bilancio chiuse con un deficit del solo 1,6% con RdC e Quota 100 attivi;
  • la sostenibilità è uno dei quattro fattori essenziali per il giudizio europeo dei progetti legati al Next Generation EU; quindi Draghi non ha promesso altro che qualcosa che, comunque, ssarà obbligato a fare.

Quindi sono bastate ben poche concessioni per far cambiare idea a Grillo che, a quanto pare, vuole essere presente ai colloqui. Immaginiamo i saluti “Ti ricordi quanto buone erano le ostriche sul Panfilo della Regina?”. Al di là dell’ironia resta il fatto che essere deputato del M5s è un mestiere difficile, perchè oggi puoi essere obbligato a dire una cosa ed il giorno dopo a dire l’esatto opposto. Non è un mestiere per coerenti.

La scelta di Grillo permetterà la nascita di un governo con un’ampia maggioranza , da Forza Italia ad Italia Viva al PD. Magari resterà fuori LeU, ma alla fine sono quattro gatti. certo che alla fine il M5s da essere “Contro il PDL e contro il PD meno L” ne sarà invece il più fedele alleato, sotto un governo “Dei Migliori” (leggasi tecnico), alla Monti, anche se i due Marii sono diversi, fortunatamente, fra di loro. Cioè si sarà trasformato in tutto quello che ha combattuto in tutta la sua vita.

E la Lega? Con il voto favorevole del M5s, o di grande maggioranza di questo, potrà stare alla finestra astenendosi e riservandosi di votare solo i provvedimenti a lei graditi, senza rompere , e lasciare spazi, a FdI. Alla fine basta sedersi sulla riva del fiume ed aspettare che la corrente di porti un Grillo canterino…


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