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Grane cinesi: crescita e produzione industriale non crescono come ci si attende. Recessione alle porte

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Dalla Cina  non arrivano buone notizie economiche. La produzione industriale cinese ha registrato un’espansione del 5,0% a/a nell’ottobre 2022, inferiore alle stime del mercato che prevedevano un aumento del 5,2% e dopo una crescita del 6,3% nel mese precedente, il ritmo più veloce degli ultimi sette mesi. Il rallentamento ha evidenziato che la ripresa dell’economia cinese sta perdendo slancio a causa dell’aumento dei casi di COVID e delle severe limitazioni, nonché della flessione del settore immobiliare. Tra i settori, la crescita della produzione è rallentata sia per l’industria mineraria che per quella manifatturiera, mentre l’attività legata ai servizi di pubblica utilità ha registrato un’accelerazione (4,0% contro 2,9%). All’interno del settore manifatturiero, la produzione è cresciuta per l’estrazione e il lavaggio del carbone (3,0%), per il petrolio e il gas (6,7%), per le materie prime chimiche (9,8%), per i prodotti farmaceutici (1,6%), per la fusione di metalli ferrosi (10,2%), per l’industria manifatturiera in generale (2,0%), per la produzione di attrezzature speciali (3,0%), per la fusione di metalli non ferrosi (3,2%) , l’industria automobilistica (18,7%), le macchine elettriche (16,3%), le comunicazioni (9,4%) e l’elettricità (4,1%); mentre la produzione è diminuita per l’agricoltura (2,0%), il tessile (-4,2%) e i prodotti in metallo (-3,1%).

Se l’offerta non cresce , è anche perché non cresce la domanda locale. Il commercio al dettaglio cinese è diminuito inaspettatamente dello 0,5% su base annua nell’ottobre 2022, dopo un incremento del 2,5% del mese precedente e segnalando il primo calo in cinque mesi, a causa della debolezza dei consumi dovuta all’impatto delle crescenti infezioni da COVID e delle rigide restrizioni. Le vendite sono diminuite per la maggior parte delle categorie: cosmetici (-3,7% rispetto al -3,1% di settembre), abbigliamento (-7,5% rispetto al -0,5%), mobili (-6,6% rispetto al -7,3%), elettrodomestici (-14,1% rispetto al -6,1%), materiali da costruzione (-8,7% rispetto al -8,1%), forniture per ufficio (-2,1% rispetto all’8,7%) e apparecchiature per le comunicazioni (-8,9% rispetto al 5,8%). Allo stesso tempo, il commercio è cresciuto in modo molto più contenuto sia per le automobili (3,9% vs 14,2%) che per i prodotti petroliferi (0,9% vs 10,2%). Considerando i primi dieci mesi dell’anno, le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,6

Quindi quello che ancora si regge bene e cresce nell’economia cinese è legato alla spesa pubblica, mentre covid, o meglio politica covid-zero, e recessione . Anche se il governo segnala un alleggerimento delle misure ci sono ancora decine di milioni di cittadini cinesi. Se a questo aggiungiamo un mondo meno affamato di merci avremo il quadro chiaro di un Paese la cui economia rallenta fortemente o si ferma.

 

 


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