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Goldman Sachs: l’inflazione nel Regno Unito potrebbe arrivare al 22% se non calano i prezzi del gas naturale
L’inflazione potrebbe salire al livello più alto dal 1975 se i prezzi globali del gas non scenderanno dai loro massimi storici, mentre il 50% dei lavoratori non ha ricevuto un aumento nell’ultimo anno. Secondo Goldman Sachs, il costo della vita potrebbe salire fino a un picco del 22,4% se l’autorità di controllo dell’energia sarà costretta a far ricadere ancora di più sulle famiglie i prezzi elevati del gas a gennaio.
Il nuovo allarme si aggiunge alla serie di esperti che avvertono che il Regno Unito è destinato a cadere in una dura crisi durante l’inverno che potrebbe durare più di un anno.
Anche Goldman ha avvertito in una nota del fine settimana che la Gran Bretagna entrerà in recessione negli ultimi mesi di quest’anno e vi rimarrà fino all’inizio del 2024. All’inizio del mese un’altra banca d’affari, Citigroup ha dichiarato che l’inflazione raggiungerà un picco di quasi il 19%.
Anche la Banca d’Inghilterra, all’inizio del mese, ha avvertito che il Paese si sta avviando verso la più lunga recessione dai tempi della crisi finanziaria.
Goldman ha affermato: “In uno scenario in cui i prezzi del gas rimangono elevati ai livelli attuali, ci aspettiamo che il tetto dei prezzi aumenti di oltre l’80% a gennaio”, “In queste circostanze, l’economia britannica subirebbe una contrazione del 3,4% “a causa di un maggiore impatto sui redditi reali disponibili”,
La scorsa settimana, l’ente regolatore dell’energia Ofgem ha dichiarato che le bollette delle famiglie saliranno dell’80% a ottobre, raggiungendo le 3.549 sterline. Con questo andamento i britannici, nei prossibi 18 mesi, vedranno la più forte contrazione del proprio tenore di vita mai registrata a causa dello shock dei prezzi energetici non compensato dalla crescita dei salari. I consumi delle famiglie si contrarranno fortemente aumentando la recessione stessa. Inoltre, di fronte all’inflazione galoppante, il governatore della BoE Andrew Bailey non farà altro che aumentare i tassi di interesse, accentuando la caduta nell’economia e buttando ulteriore sale sulle ferite sociali ed economiche. “Continuiamo a ritenere che la BoE aumenterà i tassi di interesse di altri 50 punti base a settembre e vediamo rischi al rialzo per le nostre aspettative di rialzo di 25 punti base a novembre e dicembre, dato che l’inflazione e la crescita dei salari continuano a sorprendere al rialzo e la necessità di mantenere ancorate le aspettative di inflazione”, ha dichiarato Goldman.
La Banca ha alzato i costi di finanziamento per sei volte di seguito per contenere l’aumento dei prezzi, portandoli all’1,75%. I prezzi sono aumentati del 10,1% nell’ultimo anno, l’accelerazione più rapida degli ultimi 40 anni.
L’inflazione si è impennata nell’ultimo anno
Le banche centrali raramente aumentano i tassi di interesse durante una recessione per evitare di aumentare la pressione sulle finanze di famiglie e imprese. In questo caso però la BoE sembra non poter fare, altro e deve portare ad una forte contrazione economica proprio per contenere i consumi, soprattutto energetici.
Sarà un disastro epocale, forse l’inizio della fine per l’Occidente.
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