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Germania: la Corte dei conti boccia le modifiche di bilancio suggerite da Scholz e Lidner. Governo nei guai, grossi

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La coalizione di governo tedesca rischia di cadere in una crisi più profonda dopo che la Corte dei conti federale del paese ha avvertito lunedì sera che il suo bilancio supplementare per il 2023 è “estremamente problematico ai sensi del diritto costituzionale”, secondo quanto riportato da Politico.

La dichiarazione della Corte arriva martedì prima dell’udienza della commissione parlamentare sul bilancio e sicuramente pongono un grosso problema nei piani del governo Scholz di non tradire i propri impegni nella transizione energetica, oppure trovare qualche via per aumentare la pressione fiscale. .

Il governo del Cancelliere Olaf Scholz è stato costretto a proporre il bilancio supplementare il mese scorso dopo che una sentenza bomba della Corte costituzionale del paese ha fatto saltare 60 miliardi di euro nelle sue finanze.

Quella sentenza del tribunale limitava la capacità del governo di attingere a fondi speciali al di fuori del bilancio regolare, creati per aggirare il freno costituzionale al debito del paese, che limita la spesa in deficit federale allo 0,35% del PIL, tranne in tempi di emergenza.

La decisione del tribunale significa che circa 40 miliardi di euro già spesi in sussidi sui prezzi dell’energia nel 2023 – e che sono stati finanziati attraverso un fondo speciale dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale – devono ora essere integrati retroattivamente nel bilancio regolare. Si tratta di recuperare circa il 5% delle spese del 2023 così, dal mattino alla sera, quando ormai l’anni si avvia alla conclusione. Per dare un’idea delle dimensioni il bilancio delle spese federarli trimestrali tedesche è di poco più di 170 miliardi di euro nel 2023.

Ciò ha quasi costretto il governo e il ministro delle finanze Christian Lindner a proporre un bilancio supplementare per il 2023 e a invocare retroattivamente un’emergenza per il 2023 che consentirebbe al governo di sospendere il freno all’indebitamento.

Ma la Corte dei conti, che supervisiona le finanze statali ed emette raccomandazioni non vincolanti, mette in dubbio la legalità di invocare retroattivamente un’emergenza per un anno finanziario che è quasi terminato. 

La Corte dei conti ha inoltre ritenuto problematico il fatto che il governo abbia integrato solo due fondi speciali nel bilancio supplementare 2023, mentre altri fondi speciali – come quelli per l’assistenza all’infanzia o le infrastrutture digitali, per un volume complessivo di 14,3 miliardi di euro – rimangono al di fuori del bilancio regolare. Secondo i giudici contabili o si mettono dentro tutti i fondi speciali, oppure la regolarizzazione non è completa. Non si può regolarizzare mezzo bilancio e dimenticarsi dell’altra metà.

Il progetto di bilancio suppletivo è attualmente in discussione in parlamento, il che significa che può ancora essere modificato prima della sua approvazione prevista alla fine di questo mese. Dopo queste osservazioni è probabile che le polemiche in commissione e in aula non saranno tenui.


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