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Generazione Z: quasi un terzo accetterebbe una telecamera di sorveglianza in casa. Il Grande Fratello ha vinto

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Quasi un terzo della Generazione Z afferma che sarebbe d’accordo con l’installazione di telecamere di sorveglianza in ogni casa da parte del governo, con il pretesto di ridurre la violenza domestica e altre attività illegali. La libertà di pensiero ha perso e si affaccia una generazione di conformisti paurosi, resi ignavi dalle continue finte emergenze e che vogliono essere cullati da mamma stato.

Sareste favorevoli o contrari all’installazione da parte del governo di telecamere di sorveglianza in ogni casa per ridurre la violenza domestica, gli abusi e altre attività illegali?”, chiede un nuovo sondaggio del Cato Institute. Il 29% delle persone di età compresa tra i 18 e i 29 anni ha risposto affermativamente.

Come osserva il NY Post;

Nel 1791, il filosofo utilitarista Jeremy Bentham propose di costruire un “panopticon” in cui il comportamento delle persone potesse essere monitorato in ogni momento.Ma il panopticon di Bentham doveva essere una prigione. Un segmento consistente della Generazione Z vorrebbe chiamarlo casa.

Per quanto riguarda le altre fasce d’età, anche il 20% dei millennial (tra i 30 e i 44 anni) vorrebbe che tutti fossero osservati.

Poi, sembra intervenire la saggezza: solo il 6% degli americani di 45 anni e più è d’accordo con la sorveglianza governativa in ogni casa.

Se si analizza la situazione politica, il 19% dei liberali e il 18% dei centristi concordano sul fatto che la nostra vita quotidiana debba essere monitorata dal governo per la nostra sicurezza, mentre il 9-11% di coloro che si identificano come conservatori, molto conservatori o molto liberali concordano su quella che sembra essere una questione “a ferro di cavallo” che unisce entrambe le estremità dello spettro politico.

È il centro che ha l’etica della vecchia polizia segreta della Germania Est – o del KGB.

Forse questo non è sorprendente se si considera il modo in cui le rispettabili istituzioni liberali si gestiscono oggi. Dai campus della Ivy League all’industria editoriale, fino ai domini digitali di Facebook, c’è un senso orwelliano di emergenza perpetua, una paura irrazionale che la disinformazione e l’incitamento all’odio travolgano la società a meno che ogni parola non sia sottoposta al controllo di un censore.

Nemmeno Orwell immaginava che Newspeak avrebbe richiesto nuovi pronomi. -NY Post (Newspeak era il nuovo inglese fittizio creato dal partito unico IngSoc nella distopia di 1984)

Se si considera la razza, il 33% degli americani di colore ha dichiarato di essere d’accordo con la sorveglianza domestica da parte del governo, così come il 25% degli ispanici, l’11% dei bianchi e il 9% degli asiatici.

La domanda è stata posta nell’ambito del sondaggio del Cato Institute sull’atteggiamento degli americani nei confronti della prospettiva di una “moneta digitale della banca centrale”. L‘aspetto interessante è che il 53% degli americani favorevoli a una CBDC è anche favorevole alle telecamere di sorveglianza domestica.

In particolare, gli americani che sostengono una CBDC si distinguono per il modo in cui pensano alle telecamere di sorveglianza domestica del governo. La maggioranza (53%) degli americani favorevoli al CBDC è favorevole all’installazione di telecamere di sorveglianza domestica da parte del governo per ridurre gli abusi e altre attività illegali. Ciò suggerisce che parte della psicologia alla base del sostegno a un CBDC deriva da un livello di comfort superiore alla media nel barattare una certa autonomia e privacy personale con l’ordine e la sicurezza della società. -Cato institute

Ovviamente i supperter dell’operato della FED sono favorevoli  alle CBDC.  Comunque, in generale, solo il 16% degli americani supporta la CBDC, ma, nonostante questo, andrà avanti.


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