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Gas Naturale: prezzo in caduta in Europa e USA

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Il prezzo di riferimento del gas naturale in Europa è sceso venerdì al livello più basso degli ultimi 18 mesi, mentre le preoccupazioni per una crisi del gas quest’inverno continuano a ridursi grazie al clima mite e alle scorte superiori alla media in tutto il continente.

Venerdì mattina ad Amsterdam, i futures front-month presso l’hub TTF sono scesi del 6% e sono scesi sotto la soglia dei 50 euro (53 dollari) per megawattora (MWh) per la prima volta dall’agosto 2021.

I prezzi sono ora scesi di oltre l’85% rispetto al massimo storico di 300 euro (318 dollari) per MWh dell’agosto 2022, e sono scesi di circa il 35% solo quest’anno. “Il gas dell’UE è scambiato al di sotto dei 50 euro/MWh per la prima volta in 17 mesi e, cosa altrettanto importante, anche le consegne per  l’inverno 23/24 e 24/25 continua ad ammorbidirsi, entrambi scambiati al di sotto dei 60 euro”, ha dichiarato venerdì Ole Hansen, responsabile della strategia sulle materie prime di Saxo Bank, commentando lo scivolone dei prezzi di venerdì.

Il clima in molte parti d’Europa è più mite e i livelli delle scorte sono superiori alla media quinquennale per questo periodo dell’anno. L’Europa sembra essere fuori pericolo per questo inverno, ma il prossimo potrebbe essere più difficile. Gli analisti avvertono che l’ulteriore ribasso dei prezzi del gas in Europa è limitato. Comunque il prezzo resto elevato se confrontato con i livelli del 2019-2020, praticamente il doppio.

Questa situazione si sta ribaltando anche negli USA dove i prezzi del gas all’Harry Hub sono in calo, come si può vedere dal grafico seguente

I futures del gas naturale statunitense sono scesi ulteriormente sotto i 2,3 $/MMBtu venerdì, ai minimi da settembre 2020 e con un calo settimanale del 10%, dato che il clima mite ha mantenuto la domanda di riscaldamento debole e le scorte al di sopra dei livelli abituali. Gli ultimi dati dell’EIA hanno mostrato che le utility statunitensi hanno prelevato 100 bcf di gas dallo stoccaggio la scorsa settimana, meno delle aspettative del mercato che prevedevano un calo di 109 bcf. Questo dato si confronta con un calo di 195 bcf nello stesso periodo dell’anno scorso e con una media quinquennale di 166 bcf. Il taglio della scorsa settimana ha ridotto le scorte a 2,266 tcf, 328 bcf in più rispetto a questo periodo dell’anno scorso e 183 bcf in più rispetto alla media quinquennale. Nel frattempo, la quantità di gas che affluisce agli impianti di esportazione di GNL degli Stati Uniti è salita a un massimo di 10 mesi a causa di un rapido aumento dei flussi verso l’impianto di esportazione di Freeport LNG, che si è preparato a uscire da un’interruzione di 8 mesi causata da un incendio nel giugno 2022. Tuttavia, si prevede che le temperature rimarranno vicine alla norma fino al 3 marzo, ad eccezione di alcune giornate fredde.

Quindi il gas sta tornando a prezzi bassi negli USA, solo che li questo valore è perfino inferiore a quanto registrato pre covid, con un grosso vantaggio per l’industria locale.

 


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