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Gas Naturale: Gazprom rivede in rialzo i prezzi, economici e politici

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Il gigante russo del gas naturale, Gazprom, ha alzato i suoi prezzi di riferimento  del 2021 per le esportazioni di gas naturale, segnalando cautela sui volumi disponibili, il tutto correlato con il peggioramento della crisi energetica europea.

Secondo Bloomberg, l’esportatore russo a controllo statale che fornisce il 35% del fabbisogno di gas europeo, ha ribadito che il rifornimento di scorte interne è la sua priorità assoluta e solo dopo aver riempito i propri impianti di stoccaggio entro la fine di ottobre, avrebbe provveduto ad aumentare i flussi verso l’Europa continentale, Wood & Co. e BCS Global Markets hanno scritto in note separate venerdì dopo un webinar con i manager di Gazprom. Quindi la spiegazione degli scarsi flussi europei è anche il timore dei russi di rimanere al freddo.

Allo stesso tempo, le case di ricerca russe Wood & Co e Sova Capital hanno notato che Gazprom ha aumentato il proprio riferimento  sui prezzi del gas per l’intero anno per le esportazioni in Europa e Turchia a un intervallo compreso tra $ 295 e $ 330 per 1.000 metri cubi. Un’ottima notizia per gli investitori che hanno puntato sulla società russa, che si vedranno premiati, oltre al fatto che ora sono disponibili molte più risorse per investire in nuovi impianti. Anche le concorrenti, soprattutto Rosfnet, che intende esportare in Europa, si avvantaggeranno dalla notizia.

Ciò suggerisce che, nonostante il suggerimento di Putin lo scorso mercoledì che il suo paese potrebbe aumentare le consegne a livelli record, alleviando parzialmente una crisi energetica che sta investendo l’Europa che minaccia di ostacolare la ripresa economica della regione aumentando i costi aziendali e le bollette delle famiglie e facendo salire l’inflazione, l’attenzione di Gazprom sulle spedizioni deluderà alcuni trader e responsabili politici sperando in un aumento immediato dell’offerta.

Le dichiarazioni di Putin, di un interesse nella stabilizzazione dei prezzi in Europa, in realtà non ha dissolto completamente le paure, perché non è ben chiaro quale sia la capacità di riserva russa, da immettere sul mercato. Goldman Sachs afferma che, almeno allo stato attuale, l’impegno russo non porterà ad un miglioramento immediato della situazione sui prezzi, ma che tutto verrà a dipendere dall’inverno, da quanto sarà duro. Quindi, alla fine, siamo nelle mani di Dio, quello vero non di qualche semidea nordica. I prezzi comunque rimarranno elevati almeno sino a fine anno.

Tornando ai problemi di approvvigionamento in questione, non è insolito che Gazprom offra una prospettiva di approvvigionamento prudente, poiché le sue vendite dipendono fortemente dalle condizioni meteorologiche, sia in Russia che all’estero. Tuttavia, l’azienda si è premurata di ribadire nei giorni scorsi che sta adempiendo a tutti gli obblighi contrattuali e punterà a rilanciare le esportazioni quando possibile. Gli analisti russi affermano che Gazprom vede i contratti a lungo termine e i prezzi a più lungo termine come uno strumento che aiuterebbe l’Europa a mitigare l’impatto dell’estrema volatilità. Cioè paga di più, investiamo di più, e tutto si risolverà. Al massimo sarà Greta a piangere.

Però il prezzo che l’Europa dovrà pagare non sarà solo economico:  secondo il FT, l’ambasciatore del Cremlino presso l’UE ha invitato l’Europa a ricucire i legami con Mosca per evitare future carenze di gas, anche se ha insistito sul fatto che la Russia non aveva nulla a che fare con il recente aumeento.  Vladimir Chizov, rappresentante permanente della Russia presso l’UE, ha affermato di aspettarsi che Gazprom risponda rapidamente alle istruzioni del presidente Vladimir Putin di adeguare la produzione.

Mettendo in chiaro che gli ostacoli che impediscono alla Russia di pompare più gas in Europa sono in gran parte politici, l’ambasciatore ha affermato che l’azione, che aiuterebbe a frenare l’impennata dei prezzi all’ingrosso, sarebbe probabilmente arrivata “prima piuttosto che dopo”. Putin “ha dato alcuni consigli a Gazprom, per essere più flessibili e qualcosa mi fa pensare che Gazprom ascolterà”, ha detto Chizov al Financial Times. Pur respingendo le affermazioni dei legislatori europei secondo cui la Russia ha avuto un ruolo nella crisi del gas in Europa, Chizov ha affermato che la scelta dell’Europa di trattare Mosca come un “avversario” geopolitico non ha aiutato. “Il nocciolo della questione è solo una questione di fraseologia”, ha detto. “Cambiate avversario in partner e le cose si risolveranno più facilmente… quando l’UE troverà abbastanza volontà politica per farlo, sapranno dove trovarci”. Insomma sia il Parlamento, sia la Commissione, dovrebbero inziiare a mordersi la lingua, se non vogliono tenere la

I funzionari russi hanno affermato che l’approvazione normativa per consentire i flussi di gas attraverso il controverso gasdotto Nord Stream 2 verso la Germania aiuterebbe a risolvere la crisi. Alcuni analisti hanno suggerito che Mosca stia esacerbando la compressione dei prezzi per forzare un tale risultato (non si sbaglierebbero). Nel frattempo, gli Stati Uniti e molti stati dell’UE orientale si oppongono al gasdotto, che secondo loro è stato progettato per eludere il transito del gas attraverso l’Ucraina.

Chizov ha affermato che le politiche energetiche dell’UE hanno peggiorato i problemi del blocco, nonché una riluttanza tra le compagnie energetiche europee a pagare di più per ricostituire le proprie riserve. “Tutti i problemi che stanno sorgendo sono stati creati artificialmente. Principalmente per ragioni politiche“. Si vede che le società europee si aspettavano che le politiche verdi generassero metano dal nulla. Tra l’altro, seocndo Chizov, l’obbligo di fornire parte del gas a prezzo a pronti , e non sulla base dei contratti a lungo termine, peggiora la situazione, dato che sono proprio i prezzi a pronti quelli che fanno esplodere il mercato mettendo gli operatori in difficoltà.

 


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