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Francia e Giappone si accordano per lo sviluppo di reattori nucleari e l’indipendenza dall’uranio russo

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Spesso in Italia si attende l’approvazione di Bruxelles, prima di fare qualcosa. Altri paesi europei invece si muovono in modo autonomo. Francia e Giappone hanno firmato a Parigi un accordo di cooperazione nucleare, ha dichiarato mercoledì il ministero francese.

La dichiarazione congiunta si impegna ad approfondire e accelerare i legami nella ricerca e nello sviluppo del nucleare di nuova generazione, come i reattori veloci raffreddati a sodio.

Si continuerà a lavorare sull’estensione della vita sicura dei reattori esistenti, sullo smantellamento degli impianti nucleari, tra cui il reattore giapponese di Fukushima Dai’ichi, sullo sviluppo della capacità nucleare civile nei Paesi interessati e sulla promozione del riciclaggio del combustibile nucleare usato per ridurre al minimo la necessità di uranio.

Il ministro francese dell’Energia Agnes Pannier-Runacher ha incontrato Yasutoshi Nishimura, ministro giapponese del Commercio, dell’Economia e dell’Industria, e hanno discusso di accelerare la cooperazione tecnica sul ciclo del combustibile nucleare e di lavorare per costruire una catena di approvvigionamento che coinvolga solo i Paesi che condividono “valori comuni” – un velato riferimento al ruolo preponderante della Russia nel settore.

L’annuncio ha fatto seguito ai colloqui a margine della riunione del Gruppo dei Sette sull’energia e il clima tenutasi a Sapporo il mese scorso, in cui i ministri hanno discusso di una cooperazione per il rilancio dell’energia nucleare in Giappone come modo per soddisfare la crescente domanda di energia senza un aumento delle emissioni di gas serra.

“Le nuove bandiere di questo partenariato bilaterale franco-giapponese, il Tricolore e il Sol Levante Hinomaru, sventolano con forza verso la decarbonizzazione e un approvvigionamento energetico stabile”, ha dichiarato Nishimura in un comunicato.

Il quotidiano giapponese Sankei ha riportato mercoledì che il Primo Ministro Fumio Kishida ha stanziato circa 46 miliardi di yen (337 milioni di dollari) per tre anni a partire dall’aprile 2024 per contribuire allo sviluppo di reattori veloci raffreddati a sodio. La dichiarazione congiunta è arrivata un giorno dopo che una corte d’appello di Parigi ha permesso al governo francese di procedere all’acquisizione del gigante nucleare EDF come parte del suo piano a lungo termine per rinvigorire il settore nucleare e costruire fino a 14 nuovi reattori entro il 2050.

Quest’anno la Francia ha anche firmato un accordo bilaterale con la Gran Bretagna che enfatizza il nucleare come fonte di energia a basse emissioni di carbonio che potrebbe ridurre la dipendenza da fornitori come la Russia. A questo punto Parigi sembra al centro dell’industria nucleare europea, soprattutto dopo che la Germania si è esclusa dal gioco chiudendo le sue ultime centrali.


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